Per efficienza energetica s’intende quel complesso di azioni volte a consumare meno, in modo migliore, ottenendo gli stessi risultati avuti con i comportamenti abituali. Di norma tre sono considerati i punti cardine su cui si basa l’efficienza energetica: la razionalizzazione dei consumi, l’uso proficuo delle fonti rinnovabili e l’impiego di tecnologie più efficienti.
L’attuazione di uno sviluppo sostenibile non può certo prescindere anche dalla formazione di una “coscienza energetica”, che si traduce in un maggior risparmio e che deve accompagnare ognuno di noi nel quotidiano. Cosa significa concretamente fare un intervento di efficientamento a livello industriale? In primis effettuare una diagnosi dei sistemi, analizzando ad esempio lo status degli impianti a cui dovrà poi seguire l’individuazione delle loro criticità ed inefficienze.
La pianificazione si realizzerà mediante interventi ad hoc (ad esempio dal riscaldamento e isolamento termico al rifasamento dei motori elettrici, fino all’installazione di pompe di calore e all’utilizzo intelligente delle fonti luminose)senza ovviamente trascurare la corretta valutazione dei meccanismi di finanziamento. Fondamentale è poi il capitolo dedicato all’adeguamento degli edifici pubblici (con il Dl 91/2014 in fase di conversione), testimonianza di un orientamento ormai stabile, nonchè necessario, dell’Italia verso la green economy.
Sulla scia di una maggiore attenzione alla tutela ambientale da parte dell’UE, infatti, il nostro Paese si è ritagliato un posto in prima fila nella concessione di agevolazioni alle imprese che si orientino verso sistemi eco-efficienti. In tal senso la produzione di energia “verde”, dall’eolico al fotovoltaico e alla biomassa, si affianca sempre più spesso alla strada che un’industria “eco-efficiente” deve percorrere oltre a quella dell’efficientamento. Secondo uno studio dell’ACEEE-(American Council for an Energy Efficient Economy), pubblicato di recente da Unioncamere Campania, nel 2013 ben 7970 erano i Comuni con almeno un impianto di produzione da fonti rinnovabili (contro i 356 del 2006); il contributo dell’energia verde sul totale è cresciuto di oltre 13 punti percentuali dal 2006. L’Italia è quarta per efficienza energetica nel settore industriale, subito dopo Regno Unito, Germania e Giappone.
Merito di adeguate politiche statali che incentivano l’efficientamento,dal Decreto Ministeriale del 28 dicembre 2012 (incentivi per i piccoli interventi eco-efficienti e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili)al Decreto Ministeriale del 5 dicembre 2013. Quest’ultimo, in particolare, discipilina i finanziamenti in favore di quelle imprese che operano nelle Regioni del cosiddetto “Obiettivo Convergenza” (tra queste c’è anche la Campania), e che vogliono investire nell’efficientamento energetico dei propri cicli di produzione. Per accedere ai finanziamenti previsti dal Decreto, “gli investimenti devono ottenere una riduzione dei consumi energetici di almeno il 10% con una spesa complessiva tra i 30 mila e i 3 milioni di euro”.
Il Ministero per lo Sviluppo Economico ha stanziato complessivamente 100 milioni di euro, di cui 35 riservati ai programmi di eco-efficienza industriale delle piccole e medie imprese, e 25 destinati esclusivamente alla micro-imprenditoria e alle macchine nuove, prevedendo contributi a fondo perduto fino al 100% del costo ammissibile per la realizzazione degli impianti.