Chiunque prima di intraprendere il percorso della scuola media superiore vorrebbe avere la certezza che si stia facendo la scelta giusta, un desiderio che accomuna non solo gli studenti ma anche i loro genitori. Questo succede soprattutto alla luce del fatto che in molti sceglieranno di continuare gli studi all’università ed un bagaglio conoscitivo di spessore può fungere non solo da valido starter, ma anche da garanzia per un approccio ai futuri impegni più competente e sereno.
Partiamo dal presupposto che l’apprendimento è anche un processo cumulativo: la qualità e la quantità di quanto viene appreso nel momento presente dipende in parte da quanto e come abbiamo appreso in passato. E se si potessero analizzare le performance universitarie di centinaia di migliaia matricole al fine di valutare la qualità dell’offerta formativa degli istituti di provenienza degli studenti? Con il claim di “Confronto, scelgo, studio”, questo è quello che si propone di fare EDUSCOPIO, che come dice la parola stessa è una sorta di cannocchiale puntato sull’educazione e sulla formazione, in una maniera decisamente innovativa. Trattasi di un nuovo strumento, messo a disposizione dalla Fondazione Agnelli, che si esplica in una piattaforma digitale e sfrutta le informazioni provenienti dagli atenei, fornendo a studenti e famiglie un supporto nella scelta degli istituti deputati all’istruzione secondaria. Parallelamente gli stessi istituti hanno un mezzo di autovalutazione di cui usufruire per apportare cambiamenti e migliorie.
Utilizzando EDUSCOPIO, che mette a confronto 4mila scuole a partire dai risultati universitari di 700mila diplomati, si può avere una vasta panoramica comparativa dei percorsi relativi alla formazione di secondo grado. La ricerca si effettua attraverso tre semplici step: 1) a quale indirizzo di studi sei interessato? 2) dove vivi? 3) quanto sei disposto a spostarti?
Da dove vengono i dati e quali anni scolastici sono stati valutati?
In primis dall’Anagrafe delle scuole, necessaria ad individuare le scuole secondarie di II grado, sia statali che paritarie, operanti sul territorio italiano. Poi dalla Scuola in Chiaro, strumento del Miur, per quanto riguarda indirizzi di studio di ogni singolo istituto, numero di diplomati per indirizzi di studio e voto di maturità medio dei diplomati per indirizzo di studio. Infine dall’Anagrafe Nazionale dello Studente universitario. Grazie alla combinazione di queste tre fonti, Eduscopio riesce a rilevare caratteristiche demografiche degli immatricolati negli atenei italiani; percorso di studi effettuato; caratteristiche complessive del corso di studi/ateneno scelto; risultati universitari del primo anno universitario (esami sostenuti, crediti formativi acquisiti, votazioni esami). Fino a questo momento l’analisi, che si avvale di una metodologia statistica, si è concentrata sugli anni scolastici 2008/09, 2009/10, 2010/11.
Tra quali scuole viene fatta la comparazione?
La comparazione avviene:
tra scuole della medesima tipologia (licei classici con licei classici, istituti tecnici economici con istituti tecnici economici, e così via), poiché a seconda dell’offerta formativa gli indirizzi di studio attraggono studenti con potenzialità e peculiarità differenti in partenza; tra scuole che sono situate ad una distanza circoscritta, in quanto il confronto, se si valutasse un territorio più vasto, sarebbe falsato dalla mancanza di valutazione delle condizioni di sviluppo sociale ed economico dell’area. Inoltre, per uno studente non è utile sapere dove si trova la scuola dell’indirizzo scelto che offre le migliori basi per gli studi universitari, se quella scuola per lui non è raggiungibile.
Tutte le scuole sono oggetto di analisi?
No. L’analisi è circoscritta alle scuole di indirizzo liceale e tecnico, con esclusione dei licei artistici i cui diplomati si iscrivono quasi sempre alle Accademie delle Belle Arti e i cui dati non sono contenuti nell’ANS. Per dare solidità statistica ai risultati, sono state considerate solo le scuole con indirizzi di studio (classico, scientifico, scienze umane, linguistico, economico e tecnologico) che mandano almeno uno studente su tre all’università e che di fatto devono avere tra i propri obiettivi formativi quello di fornire buone competenze di base e di curare l’orientamento delle scelte.
Qualche dato interessante emerso ad oggi?
Le scuole di provincia battono quelle delle grandi città. Questo dipende in parte dal fatto che in contesti più “a misura d’uomo” i genitori hanno la possibilità di seguire con maggior rigore i propri figli. E il tasso di riuscita dei diplomati all’Università? Generalmente al Sud è un po’ più basso rispetto alla grandi città e al Nord.
Per approfondimenti, qui trovate il documento tecnico di Eduscopio.