I tempi cambiano, la guerra fredda fatta di attacchi e ritorsioni un ricordo e persino l’embargo cubano sta per scomparire ma, adeguandosi ai tempi moderni, ecco che la ritorsione interanzionale prende l’autostrada informatica e i novelli pirati attaccano non più navi ma complessi sistemi informatici come quelli delle major dell’Entertainment . Sono sotto attacco Sony e Microsoft.
Sconosciuti aggressori hanno paralizzato i servizi online della rete di Sony Playstation con un attacco on-line per diverse ore. I servizi online delle console di Sony e di Microsoft, Playstation Network e Xbox Live, sono stati resi inaccessibili dopo un assalto, a Natale, da parte di pirati informatici.
Su Twitter il cyberattacco è stato rivendicato da un utente sotto lo pseudonimo Lizard Squad, un gruppo di hacker che aveva già minacciato il gruppo giapponese in passato. L’autenticità del messaggio, tuttavia, è difficile da verificare.
Non è la prima volta che Playstation Network è preso di mira. Nel 2011 era stato disattivato per 3 settimane dopo il furto dei dati di 77 milioni di utilizzatori della piattaforma di gioco.Il Natale 2014 è stato dunque caratterizzato dalla cyber-criminalità per Sony che, dopo le minacce di un gruppo di hacker, aveva rinunciato alla distribuzione del film “The interview”, decisione che però ha revocato. La pellicola è infatti uscita in circa 300 sale negli Stati Uniti (anziché nelle 2’500 previste inizialmente) ed è noleggiabile sul web.
Ci starebbe ora tutta la querelle sulla differenza di un attacco di “hacker” rispetto ad un attacco di “cracker”, ma questa poi diverrebbe un’altra storia; anche questa già vista. Per ora gli unici ad averne giovato sono proprio i produttori del film incriminato che non avrebbero mai avuto il piacere di vedere file chilometriche ai botteghini d’oltre oceano come in effetti c’è stato.