Dopo il grande successo al Festival del Cinema di Venezia, Il giovane favoloso è un pellicola che merita. Il racconto straordinario di uno dei poeti più amati della letteratura italiana Giacomo Leopardi, si dispiega in tutto il suo genio disadattato, melanconico, schivo. Un Elio Germano favoloso è il Leopardi di Mario Martone che è stato in grado di calarsi perfettamente nel ruolo e nelle vicissitudini interiori del poeta delle sudate carte . Nato a Recanati, cresciuto da un padre severo e una madre anaffettiva e tra i volumi della maestosa libreria paterna, Leopardi sente da subito tutte le gabbie che nella vita di ciascuno di noi si formano: la famiglia, la scuola, la cultura, la politica. A suo modo il poeta reagisce, scrivendo e cercando di colmare quei vuoti , di allentare quel legame tra lui e il mondo che tanto lo agonizzava. Il Giovane Favoloso è suddiviso in tre quadri contigui e compenetranti : dall’isolamento e le costrizioni di Recanati, la nascita del genio prodigio che cresce sotto lo sguardo severo del padre, il trasferimento a Firenze e l’insoddisfazione per l’ambiente borghese fiorentino, sino all’arrivo a Napoli insieme all’amico fidato Ranieri. Una Napoli, descritta dallo stesso regista, ancora selvaggia e naturale: Leopardi si innamora degli usi e delle tradizioni dei quartieri popolari: degli scugnizzi, delle prostitute, dei bicchieri di vino e dei taralli sino allo scoppio del colera e dell’eruzione del Vesuvio. Qui l’amico Ranieri lo trascina a Torre Annunziata dove il poeta scrisse il suo ultimo capolavoro La Ginestra con la quale si chiude il film. Una pellicola esaustiva, densa e originale che ci riporta indietro nel tempo e scava i sentimenti più reconditi dentro i quali si cela quell’infinita sofferenza leopardiana che spira osservando il cosmo, una ginestra, la fiamma della vita: E’ lì immerso nella natura senza più nulla da perdere che il pensiero di Leopardi s’innalza. E’ lì che il rapporto tra scrittura e corpo raggiunge quella temperatura umana e ribelle che arriva sino allo spettatore di oggi. E non solo. La sceneggiatura del film scritta a quattro mani da Martone e la moglie Ippolita di Majo diventerà un libro. Un’autobiografia in grado di ripercorrere tutti gli eventi del giovane poeta; dall’infanzia, il rapporto con il padre, l’amicizia ambigua ( si presupponeva avesse una relazione omossessuale) con Antonio Ranieri, gli incontri intellettuali del tempo, la scrittura delle grandi opere: le poesie, lo Zibaldone, le Operette morali sino all scrittura del suo testamento poetico a Napoli: La Ginestra. Un film rischioso che ha voluto celebrare la vita non solo di un grande poeta, ma soprattutto l’autobiografia di un uomo moderno, libero dalla convenzioni, dagli stereotipi e ricco di sfaccettauture: è un poeta che parla a chiunque senta l’urgenza di rompere le gabbie che dall’adolescenza in avanti tutti noi percepiamo intorno. . Le mediazioni, le ipocrisie con cui siamo costretti a fare i conti lui non le tollerava e finiva per rompere queste gabbie una ad una rendendosi la vita, inevitabilmente molto scomoda. Leopardi parla a chiunque sia giovane, non solo anagraficamente, proprio per la spinta verso la libertà che lo caratterizzava, dichiara Martone.
2 Settembre 2014
E’ “FAVOLOSO” IL GIACOMO LEOPARDI DI MARTONE
Scritto da Giulia Sangiuliano
Grandi applausi di pubblico e critica per il rischioso film di Mario Martone "Il giovane favoloso", ritratto originale di Giacomo Leopardi interpretato dall'impeccabile Elio Germano. Un Leopardi moderno che allo studio " matto e disperatissimo" associa le caratteristiche di essere umano qualunque, un modello di vita e di esperienza attraverso il quale lo spettatore può riconoscersi e identificarsi.