E’ davvero la fine della pandemia? Sappiamo, ormai, tutti bene come il nostro governo – fra i tanti in Europa – abbia tracciato una road map per l’uscita dalla pandemia che è già partita a fine marzo e vedrà una nuova e decisiva tappa alla fine di aprile.
Con il primo maggio anche l’ultimo retaggio di mascherine al chiuso, avvertenze e profilassi preventive sembrano praticamente da mettere in soffitta. Il messaggio che arriva chiaro e tondo da questi provvedimento è, come abbiamo già detto in altre occasioni, liberi tutti!
Certo dopo due anni e più di chiusure, vaccinazioni e tira e molla molta parte della popolazione – non gli invasati no vax o negazionisti sia chiaro che non fanno testo – è ben felice che il governo abbia detto finalmente che ormai siamo fuori e si può riprendere una vita che assomigli a quella di prima di due anni fa.
E’ finita davvero?
La domanda è più che legittima: è finita davvero? Di sicuro è stata smantellata tutta la struttura messa in piedi per far fronte all’evento straordinario. A partire dal Commissario e il Commissariato che lavorava in team con il CTS che sono stai anch’essi ricondotti al punto di partenza.
Il turismo, che è stato lo slot del Pil che maggiormente ha risentito della pandemia, è in via di ripresa e si avvia a livelli quasi pre pandemia. I flussi per Pasqua e Pasquetta parlano di sold out in tante città d’Italia. Magari è cambiata la composizione dei flussi stessi: niente russi, pochi inglesi ma per il resto dagli hotel a quattro e cinque stelle ai B&B più economici non c’è un buco libero e bene così.
Questa euforia è, ovviamente, molto mitigata dalla situazione del conflitto russo-ucraino e ci mancherebbe, ma questo poi è tutto un altro discorso che magari ha risvolti negativi non solo sul breve periodo ma anche sul medio e lungo e dovrebbero essere messi in essere atti per evitare che diventino sistemici.
Intanto le notizie non sono certo buone
I bollettini che continuano ad uscire quotidianamente, però, numericamente ci dicono tutt’altro e sottolineano che altro che finita la pandemia è sempre qui in agguato e pronta a dilagare di nuovo. Certo hanno ragione quelli che dicono, distinguendo sottilmente, non è finita ma si sta endemizzando.
Termini molto precisi che stanno a significare che, come già si pensava da tempo, noi con questo virus alla fine ci dovremo convivere e nemmeno per poco tempo ancora. Tante, troppe le varianti. Si sviluppano e le individuiamo quasi quotidianamente ma sembra quasi una rincorsa continua come se il virus fosse sempre un passo avanti a noi.
Covid nel mondo
Quanto poi conosciamo da altre parte del mondo non solo non ci aiuta ad essere ottimisti ma ci crea ancora più apprensione. Prendiamo il caso Shangai da dove arrivano immagini allucinanti dopo il lockdown dopo aver registrato un picco nei contagi in un solo giorno.
Persone costrette (seriamente non come qui da noi dove quelli in quarantena se ne andavano bellamente per strade e supermercati) a tapparsi in casa dalle autorità senza nemmeno avere la possibilità di uscire per approvvigionarsi del cibo necessario. Quartieri chiusi da cordoni sanitari. Una città ripiombata all’indietro.
Se ad incazzarsi sono anche i cinesi, proverbialmente pacati e dotati di enorme pazienza, allora non c’è da stare allegri. Certo le misure sono state drastiche come non mai, la scottatura dopo Wuahan lì è molto viva ed è un nervo scoperto dal quale è difficile proteggersi.
L’unica soluzione è stare attenti
L’unico atteggiamento che paga ora è avere una soglia di attenzione sempre molto alta a livello individuale. La via della quarta dose vaccinale non è percorribile e le autorità sanitarie lo sanno bene: chiamare la gente a vaccinarsi quattro volte in due anni è al limite della follia e non sostenibile con nessun atto costrittivo ormai.
‘Aiutati che il ciel ti aiuta‘ a questo siamo ridotti e sarebbe bene che nessuno lo dimenticasse. Attacchiamoci a quelle metodologie che ormai conosciamo e riguardiamoci da soci con coscienza per se stessi e per gli altri è l’unico appello che ancora si può inviare.
Per il resto, come diceva il vecchio comico: “sono ottimista… e che Dio vi assista!”