Nella sede del Ministero dello Sviluppo Economico è stata firmata oggi “Carta Italia” l’accordo volontaristico tra titolari di diritti e attori del commercio online, promossa dal Consorzio Netcomm, Indicam e MISE. Il documento costituisce il seguito delle linee programmatiche e degli impegni che il CNAC (Consiglio Nazionale Anticontraffazione) fissò nei suoi lavori e più volte ribaditi dal Sottosegretario Senatrice Simona Vicari, che ne è Presidente.
“Carta Italia” è un brillante esempio della collaborazione tra privati ed Istituzioni che avviene nell’ambito del CNAC, pensato come organismo di indirizzo, impulso e coordinamento di tutte le iniziative di contrasto al fenomeno a livello nazionale, con sede presso il Ministero dello Sviluppo Economico. La Carta impegna i suoi firmatari – inizialmente INDICAM e Netcomm ma aperta a tutti i soggetti della filiera produttiva e distributiva operanti in Italia, cioè merchant, piattaforme di eCommerce, titolari dei diritti, produttori licenziatari e associazioni dei consumatori – a porre in opera come best practice misure conformi allo stato dell’arte, ovvero che consentano l’individuazione delle offerte relative a prodotti non autentici anche prima della loro messa online, nonché a prevenire il ripetersi di tali offerte.
“Questa mattina, nel corso della riunione del Consiglio Nazionale Anticontraffazione, è stata firmata la “Carta Italia”, un accordo volontaristico tra titolari di diritti e attori del commercio online, promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico, dal Consorzio Netcomm (associazione che riunisce i fornitori di contenuti online), ed Indicam (associazione che riunisce i titolari dei diritti), sotto l’egida del CNAC –afferma il Sottosegretario Sen. Simona Vicari – La vendita di prodotti contraffatti via Internet sta raggiungendo proporzioni sempre più allarmanti, tali da scoraggiare le imprese nell’utilizzo di un canale, l’E-commerce, che potrebbe rappresentare un potenziale altissimo di sviluppo. Non serve ricordare che le recenti ricerche condotte sulla vendita online di prodotti contraffatti, dimostrano l’esistenza di veri e propri network criminali che gestiscono unitariamente decine di siti dediti al commercio illecito di prodotti, spesso riconducibili a più marchi noti. Per la prima volta in Italia sono stati assunti dalle parti impegni cogenti: Si impegnano i titolari dei diritti, che dal lato loro forniranno a chi di dovere tutte le informazioni utili per identificare i prodotti non originali e individuare quegli elementi distintivi dei venditori che potrebbero immettere prodotti falsi sul mercato. Si impegnano i merchant, che utilizzeranno queste informazioni per riconoscere i prodotti non originali e ovviamente non li venderanno. Si impegnano le piattaforme che in primo luogo veicoleranno le informazioni e poi interverranno nel modo ritenuto più opportuno per evitare che vengano venduti prodotti non autentici: informando il venditore e se necessario anche bloccando l’account del venditore stesso. Quella firmata oggi da Netcomm è una carta aperta a tutti i soggetti della filiera produttiva e distributiva operanti in Italia ed, in particolare, i merchant, le piattaforme di e-commerce, i titolari dei diritti, i produttori licenziatari e le associazioni dei consumatori.”
“Come Netcomm rappresentiamo l’intera filiera dell’eCommerce – commenta Roberto Liscia, Presidente di Netcomm – e promuoviamo con grande impegno Carta Italia nella sua presentazione ufficiale. Un comparto che stimiamo in crescita del 15% per l’anno in corso e che raggiungerà oltre 15 miliardi di euro di fatturato nel nostro Paese. Oltre a confermare la partnership col CNAC, nel firmare l’iniziativa intendiamo sostenere la qualità dei prodotti venduti online, soprattutto quelli di punta del Made in Italy, che sono oggetto di gravi violazioni sia sulla rete sia nel mondo fisico. In particolare online, è cruciale poter tutelare gli imprenditori delle nostre eccellenze che hanno grandi potenzialità di sviluppo e competizione in Paesi come la Cina, dove nel tempo come Consorzio abbiamo sviluppato sinergie. Siamo poi molto grati al Presidente Vicari e allo CNAC per la presenza del “Sigillo Netcomm” nell’impianto della Carta. Si tratta di un vero e proprio bollino di qualità e i siti che lo espongono, dopo un iter di valutazione, si impegnano ad offrire un servizio facile, conveniente, trasparente e sicuro ai consumatori. Dal 1° Settembre il Sigillo Netcomm diventerà europeo, in quanto essendo parte di Ecommerce Europe, l’organismo sovranazionale che accorpa tutte le Associazioni di ecommerce nazionali europee, avremo la possibilità di uniformare con il patrocinio dell’Unione Europea i Sigilli che hanno ottenuto oltre 40.000 siti in Europa. Ma è anche opportuno in questa sede sottolineare come l’online possa mettere in atto dei propri “anticorpi naturali”, ovvero come venga esercitata dai consumatori, soprattutto tramite i social, una rete di commenti anche negativi che isolano subito i venditori non virtuosi. Questi vengono “respinti” dal sistema e sono oggetto di feroci critiche e interventi da parte dei regolatori e dei media. C’è, quindi, una sorta di intelligenza collettiva che porta a premiare il merito e isolare chi tende a non comportarsi bene, a tutto vantaggio dei consumatori e del settore – conclude Roberto Liscia.”
“La vendita di prodotti contraffatti online è una piaga che cresce in maniera costante, andando a inquinare il mercato dell’offerta legale e incrinando la fiducia dei consumatori verso l’e-commerce, giustamente ritenuto il nuovo mercato più promettente per ogni tipo di azienda –afferma Mario Peserico, Presidente di INDICAM – Nel passato troppo spesso ci siamo confrontati con reazioni poco collaborative nell’affrontare il problema, con noi, l’industria di marca, spesso chiamata a fronteggiare da sola un fenomeno complesso e poco controllabile. Carta Italia è il frutto dell’impegno tra INDICAM e Netcomm, dimostrando che anche su un tema spesso oggetto di dibattito acceso come il commercio elettronico, quando sussiste la volontà delle parti di collaborare e individuare strumenti anche innovativi che salvaguardino gli interessi reciproci, si può giungere a realizzare qualcosa di importante. Auspichiamo che questo accordo veda ben presto altri soggetti aderire, al fine di creare una barriera sempre più alta ai contraffattori, potendo così tutelare l’industria che fa della capacità di innovazione la propria caratteristica, il consumatore, che deve poter contare su un eco-sistema digitale quanto più sicuro, e l’intero sistema distributivo e di filiera, che altrimenti è sempre più esposto ai rischi di infiltrazione da parte del sistema criminale. Carta Italia è anche un ottimo esempio di collaborazione pubblico privato, laddove il MISE ha sempre agito in sinergia con noi con grande spirito costruttivo.”
IN SINTESI I PASSI CHE HANNO PORTATO ALLA DEFINIZIONE DI CARTA ITALIA
Il problema della contraffazione via Internet chiama in causa il ruolo degli Internet Service Providers e più in generale dei fornitori di servizi via web. In relazione a questo aspetto il riferimento normativo è il d.lgs. 9 aprile 2003 n. 70 di attuazione della “Direttiva Europea sul Commercio Elettronico”.
Il problema della contraffazione via Internet chiama in causa il ruolo degli Internet Service Providers e più in generale dei fornitori di servizi via web. In relazione a questo aspetto il riferimento normativo è il d.lgs. 9 aprile 2003 n. 70 di attuazione della “Direttiva Europea sul Commercio Elettronico”.
Ciò che è emerso dai lavori entro il CNAC congiuntamente a Netcomm e Indicam è che il problema della contraffazione online ha assunto un rilievo tale che le previsioni di questa normativa, con riferimento al ruolo degli ISP e dei fornitori di contenuti via web, non appaiono adeguate ad affrontare il fenomeno così come si è evoluto. Per porre rimedio sono stati fatti numerosi tentativi nel corso degli anni passati di modificare la normativa (in Italia e anche in altri paesi) ma questi tentativi sono generalmente falliti.
Quindi, appare oggi a tutti gli operatori economici più realistico porre un argine alla contraffazione online sviluppando strumenti e regole volontari di gestione condivisa delle attività di eCommerce per fare in modo che internet diventi un ambiente più sicuro per tutti gli operatori (titolari dei diritti, consumatori, gestori delle piattaforme online). La Carta Italia si pone nel solco di questo orientamento ed ad essa si è arrivati grazie al consenso costruito dal CNAC e appoggiato da Netcomm e Indicam per concordare alcuni punti di partenza per la sua costruzione.
Esistono, peraltro, a livello europeo già delle esperienze simili: il “Protocollo d’intesa per la lotta contro al vendita online di merci contraffatte” sviluppato nell’ambito dello Stakeholder Dialogue della Commissione Europea, e la “Charte de lutte contre la contrefaçon sur internet” sviluppata in Francia, che hanno già dimostrato come gli accordi spontanei possano fornire la flessibilità per adattarsi rapidamente agli sviluppi tecnologici e fornire soluzioni efficienti al problema della contraffazione online.
Netcomm – Il Consorzio del Commercio Elettronico Italiano è stato costituito l’8 settembre 2005, ma le sue origini risalgono agli albori del commercio elettronico in Italia. Gli obiettivi sono: promuovere le iniziative che possono contribuire alla conoscenza e alla diffusione delle tematiche, dei servizi e delle tecnologie connesse al commercio elettronico; stimolare la collaborazione delle imprese e degli imprenditori del settore, rappresentandoli nei rapporti con le istituzioni a livello nazionale, comunitario e internazionale; definire standard di qualità dei servizi offerti dagli operatori e-commerce; operare presso i media per una corretta comunicazione; operare a favore del settore in termini di aspetti legali e fiscali, diritto di autore, sicurezza e tutto quanto faciliti lo sviluppo di un mercato digitale.
INDICAM – dal 1987 si occupa di lotta alla contraffazione di protezione dei diritti di proprietà industriale ed intellettuale. Conta più di 140 aziende associate per un totale del 2.3% del PIL Italiano. E’ membro di AIM (Association International Marques) e socio fondatore del GACG (Global Anti-counterfeiting Group).