Per la serie “Incontri Culturali/Aperitivo in galleria”, domenica 18 novembre 2018, sarà inaugurata la mostra, curata da Maurizio Vitiello, “Duetto tra Correlazioni Astratte a Giulianova” con opere recenti, in tecnica mista, di due artisti aniconici dell’area campana, Antonio Izzo e Gianni Rossi, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Sociologi – Dipartimento Campania, nell’accogliente spazio “RespirArt Gallery” di Giulianova
Da anni Antonio Izzo e Gianni Rossi saggiano i loro studi e i loro interventi in mostre di gruppo; hanno voglia di esprimersi, di “esserci”, di discutere. E’ chiaro che la prospettiva del domani è nell’attualità dell’arte. Il loro cammino è accattivante e il loro impegno è sincero; finitime sono le loro impostazioni, e, tra le loro opere, si colgono “scambi di confine”, nell’alveo di produzioni serissime e nel concreto ventaglio di traguardi raggiunti, già, coerentemente, alle spalle.
Antonio Izzo continua a sviluppare programmi compositivi agili. La produzione artistica dell’artista deriva da seduzioni e articolati recuperi di infiniti materiali. In una complessa rete di riverberi di cuore e di segni rugosi, tutti tesi a pronunciare una storia di rimandi estremi, e in una sorta di affrancature emotive e di “scarabocchi”, che indugiano e indagano su variabili “altre”, corrispondenze astratte declinano variegate sequenze immaginative di riscontri intuitivi.
Alcuni dipinti, come ad esempio, “Elemento organico su fondo rosa” (2016), “Verso il Golgota” (2016), “Mediterraneo” (2016), “Nello studio del pittore” (2017), deviano su incasellamenti ed effrazioni, che ricordano, in filigrana e come reliquato memoriale, la “scia” figurale di bimbi in gioco o impegnati nella disputa de “il gioco della settimana” – ma i ragazzini d’oggi sanno che cos’è?
Antonio Izzo non è, assolutamente, ancorato alla tradizione, né è allineato alle morbide posizioni di moda del momento ma spinge a una risemantizzazione del telescopico astratto-geometrico.
Ha dalla sua differenziate esperienze e su queste ha sempre navigato consapevole per approdare a una “cifra” di lettura, che vede l´uomo e il suo desiderio di vita, convintamente, descritto in un accordo dai mille risvolti.
Gianni Rossi, gioca, da sempre con titoli orientati, talvolta intriganti, insomma appassionanti, e puntualizza con precisa chiarezza la sua linea, sia grafica che pittorica, che ha avuto, serie dopo serie enunciazioni chiare, esplicite, senza inganno alcuno. Con disegni e chine ha affrontato tesi e tematiche, indicate e registrate in libri e monografie esemplari.
Il vocabolario segnico-coloristico di Gianni Rossi invita a pensare a uno “screening” puramente giocato nello spazio dei contrappesi visivi, degli accordi cromatici e delle sintesi geometrico-compositive.
Ma sotto c’è una mappatura metaforica e una geografia di combinazioni, e solo una lettura attenta e profonda riesce a cogliere quanto di vigilato è sui piani partecipi della sua pittura, che intende accogliere il mondo esterno, che filtra nella sua anima e nelle sue acquisizioni mentali.
Ciò che è fuori pareggia con l’intimo sentire.
Le sue tele si inseriscono nel filone dell’astrattismo contemporaneo in cui a prevalere sono linee segmentate e colori volutamente accesi, brillanti e squillanti, attraverso l’uso di acrilici, collages, impasti di polvere di marmo e di carta, e non solo. (M. Vitiello)