L’incostituzione – Canto delle cameriere extracomunitarie in libera uscita
Conserviamo
i paesaggi di vento, gli odori, i solchi
dei silenzi. Alla fermata
della libera uscita
aspettiamo il tramonto. Sui visi, sui vetri,
sui colori trovati,
è dipinto il disprezzo, meraviglie
dei figli dei giganti,
noccioline di sguardi,
smorfie. Ci tocchiamo
con le dita rugose, varechina
nei capelli di sabbia, spruzzi
di schiuma negli occhi. Alla fermata
della libera uscita
aspettiamo il tramonto… E ritorniamo
vecchie, piene di buchi, ruderi
di cucina.
Senza mestiere
Saper fare poesia
è poca cosa. Tu
sai fabbricare case
mattone su mattone,
tu
sai costruire strade
pietra dopo pietra, e tu
sai tutto sugli ampere,
le resistenze, le dinamo…
Io so fare poesia
e qualche conto
con numeri difficili.
Ma tu
sai scopare le strade
dignitosamente, tu
sai avvitare i bulloni,
conosci
il sapore del ferro, e tu
sai coltivare i campi,
sai i tramonti, le aurore…
Saper fare poesia
è poca cosa.
(di Vittorio De Asmundis,
da “Poesie superstiti”).
Foto di copertina generata con Copilot per Cinque Colonne Magazine