Oscar Wilde racconta il legame tra la sua poesia la «Tomba di Keats» e il sonetto «Blue!» di John Keats
Il manoscritto originale della poesia di Oscar Wilde è visibile alla Keats-Shelley House a Piazza di Spagna, e le vicende che lo coinvolgono raccontano di intime esperienze, di nuove amicizie e di un triste epilogo.
Per gli inguaribili romantici, per gli amanti della letteratura, per gli appassionati di Oscar Wilde e di John Keats che abbiano il desiderio di rivivere nel proprio immaginario l’attimo creativo che ha spinto Oscar Wilde a scrivere di getto il suo sonetto in onore di John Keats, è possibile ammirare il manoscritto originale a Roma, presso la Keats-Shelley House a Piazza di Spagna.
Il manoscritto esposto nella teca ubicata nel salone è stato donato da Oscar Wilde ad Emma Speed, la nipote di Keats (figlia del fratello George) con una lettera in cui egli la ringraziava per il dono del manoscritto di Kleats «Blue!». A partire da questo incontro, inizia per Oscar Wilde una parentesi di vita ricca di stimoli e di momenti di puro diletto artistico. L’incontro con Emma è ricordato dallo stesso poeta come una delle più grandi gioie e fortune che la vita gli aveva riservato.
Tutto ebbe inizio con un incontro casuale che Oscar Wilde narra nel suo saggio «Il sonetto di Keats sul Blue!», apparso sul periodico trimestrale The Hobby Horse pubblicato nel luglio del 1886 in Inghilterra dalla Century Guild of Artists.
Per un breve periodo di tempo, il filo sottile del destino unisce Oscar Wilde e John Keats attraverso la nipote EmmaSpeed. L’incontro tra i due avvenne in occasione di una conferenza tenuta da Oscar Wilde a Louisville nel Kentucky. L’oggetto della conferenza era la Missione dell’arte nel XIX secolo e in quell’occasione Wilde citò il sonetto «Blue!» di Keats, evidenziando la sensibilità del poeta in merito alle armonie dei colori. Al termine della conferenza, una signora di mezza età, dai modi gentili e dalla voce musicale, gli si avvicinò, si presentò e lo invitò a casa sua per mostrargli alcuni manoscritti originali di suo zio John.
Oscar Wilde racconta di aver trascorso qualche giorno da lei, dilettandosi nella lettura di alcune lettere che John Keats aveva scritto a suo fratello George; a pochi mesi da quel sorprendente incontro, Wilde riceve una lettera dalla signora Speedcon cui lo pregava di accettare il manoscritto originale del sonetto «Blue!» che aveva citato durante la sua conferenza.
L’emozione di Oscar Wilde fu immensa: «ciò che voi mi avete dato è più dorato dell’oro, più prezioso di qualunque tesoro che questa grande nazione avrebbe mai potuto concedermi!..» avrebbe affermato nella lettera di ringraziamento ad Emma Speed, (attualmente conservata presso la Keats-Shelley House). Oscar Wilde aveva tra le mani uno scritto originale del poeta a cui si era ispirato nelle fasi iniziali della sua scrittura e che considerava il padre della scuola dei preraffaelliti,[1] quella scuola che stimolò Oscar Wilde verso l’estetismo decadente di cui fu uno dei massimi rappresentanti.
La storia di questo sonetto è stata piuttosto movimentata e l’epilogo doloroso, quasi a non spezzare quel filo di perenne sofferenza che aleggiava attorno alla vita e alle opere di John Keats. Come indicherà lo stesso Oscar Wilde nel suo saggio, poiché la prima riga del manoscritto originale in suo possesso era strappata, il sonetto di Keats riportato nella rivista era quello pubblicato nel 1848 da Lord Houghton (il biografo di John Keats) nella sua Life, Letters,andliteraryremains of John Keats.
Purtroppo l’originale del manoscritto è andato perduto. Quando Oscar Wilde fu imprigionato, i suoi effetti personali e i suoi libri furono venduti all’asta, e la sua casa saccheggiata. Nell’elenco degli oggetti ne figurava uno indicato come «manoscritto di Keats incorniciato» e venduto per 38 scellini. Sappiamo che Oscar Wilde aveva fatto incorniciare il manoscritto ricevuto da Emma Speed e che lo esponeva con orgoglio alla parete del suo studio…
Il nostro viaggio alla riscoperta di Keats continua e ci riporta…
[1] I preraffaelliti erano una confraternita costituitasi nel 1850 con l’obiettivo di contrastare nel campo delle arti le convenzioni del periodo a favore di un ritorno alla semplicità, alla spontaneità e alla bellezza. Tali caratteristiche erano state individuate nell’arte medioevale e in quella del primo rinascimento, che precedeva cioè la produzione matura di Raffaelo (da qui il nome della confraternita).In pittura la loro reazione fu diretta ai lavori della contemporanea Royal Academy considerati inespressivi eintrisi di classicismo accademico; in poesia, invece la costante ricerca della bellezza, dei dettagli, di continue sperimentazioni metriche fu influenzata dalle opere di Keats a cui i preraffaelliti guardavano con ambizione; sul piano letterario invece, il profondo senso di libertà e immediatezza espressiva si concretizzarono in opere particolarmente licenziose, che, successivamente, stimolarono il movimento in una direzione estetizzante di cui Oscar Wilde è considerato uno dei massimi rappresentanti.
FONTI:
– Keats-Shelly Memorial Association, 2007, Il Labirinto
– http://www.oscarwildeinamerica.org/features/wilde-keats-letter.html