Non solo ricette
Due chiacchiere con un risotto di Poppy Chef edito da Maggioli Editore non è il solito libro di ricette. Giovanni Potenza, in arte Poppy Chef, ha scelto un modo alternativo per avvicinare il lettore alla sua cucina. Il libro, infatti, non è la classica raccolta di ricette, bensì un viaggio personale in diverse cucine del mondo, realizzato con un compagno inseparabile, il risotto, ossia il “Re della cucina”, come lo definisce Poppy Chef. Santo Domingo, New York, Cortina e Marrakech sono solo alcune delle 15 tappe raccontate da Poppy Chef nel suo libro.
Quindici viaggi, quindici esperienze personali accompagnate dalla ricetta di un risotto che ha suggellato amicizie e stimolato convivialità. Il libro è ricco di episodi interessanti come l’esperienza emozionate con il Dalai Lama in persona, per il quale Poppy Chef ha avuto l’onore di cucinare un risotto rosa, oppure il risotto al nero di seppia per le fotomodelle conosciute a Pantelleria!
Nel 2014 Giovanni Potenza lascia la carriera manageriale per dedicarsi anima e corpo alla sua passione, la cucina. Diventa Poppy Chef, cuoco professionista, e inizia a girare il mondo, entrando in contatto con profumi e sapori nuovi, che hanno fortemente contribuito a dare ai suoi piatti originalità e unicità.
Abbiamo avuto il piacere di scambiare qualche battuta con Poppy Chef, e ci siamo fatti raccontare com’è nata l’idea del libro, qual è il suo piatto preferito e perché ha scelto proprio il risotto come protagonista del suo libro.
“Due chiacchiere con un risotto” di Poppy Chef
Lei è uno chef, e Due chiacchiere con un risotto è il suo primo libro. Come mai ha deciso di dedicare un intero libro solo ai risotti?
Il risotto nasce da una tradizione tutta italiana, sia per quanto riguarda la materia prima, di cui siamo eccellenti produttori, che per le ricette. Ciò che mi ha sempre affascinato di questo gustoso piatto, e che mi ha spinto a scriverne, è che durante la sua preparazione può facilmente nascere un bel dialogo con chi mi sta intorno, un po’ perché i tempi di cottura sono abbastanza lunghi, un po’ perché spesso gli ospiti mi si avvicinano per farmi domande sui gesti che compio. Cucinare un risotto è sempre un ottimo pretesto per due chiacchiere intorno ai fornelli!
Due chiacchiere con un risotto non l’ha concepito come il classico libro di ricette, ci spiega perché ha scelto una strada diversa?
Nel concepire il libro mi sono reso conto che limitarmi ad elencare delle ricette non sarebbe bastato a trasmettere la passione, l’emozione e la convivialità che percepisco ogni volta che preparo un piatto. Questo era il modo migliore per trasmettere ai lettori le sensazioni che si provano e la bellezza del cucinare.
Il libro è anche un racconto dei suoi ricordi e delle sue esperienze. Qual è il viaggio che le ha dato maggiori emozioni tra quelli raccontati nel suo libro, e perché?
Il viaggio che ricordo con maggiore emozione è sicuramente quello fatto a Marrakech, perché è stata la prima volta che mi sono confrontato con una cucina radicalmente diversa da quella a cui ero abituato, con profumi e sapori unici nel loro genere e che mi hanno affascinato dall’istante in cui ho messo piede in una cucina marocchina.
Lei è stato un manager fino al 2014, anno in cui ha deciso di dedicarsi anima e corpo al suo hobby, la cucina. Qual è stata la scintilla che l’ha portata a cambiare completamente professione?
Ho svolto l’attività di manager con ampia soddisfazione per trent’anni, e sebbene mi abbia lasciato tantissime meravigliose esperienze, qualche anno fa mi sono reso conto che in me sobbolliva il desiderio di ricerca di nuove attività, emozioni e obiettivi. La cucina era sempre stato il mio grande hobby e vera passione, e mi sono reso conto che solo questa poteva darmi le stesse sensazioni ed emozioni che mi dava il mio lavoro di prima. Per questo motivo ho deciso di dedicarmi completamente ad essa.
A parte il risotto che lei definisce il “Re della cucina”, c’è un altro piatto preferito che sulla sua tavola non può mancare quando ha voglia di coccolarsi un po’?
Tra i primi posti ci sono sicuramente le tagliatelle al ragù, secondo una specifica ricetta: la pasta deve essere rigorosamente fatta in casa e il ragù deve seguire la ricetta tradizionale. Ovunque io sia, quando mi preparo o mi preparano un piatto di tagliatelle il profumo che pervade la cucina mi riporta in un istante alla mia infanzia, infatti non ricordo una Domenica in cui non abbia trovato a tavola un buon piatto di tagliatelle cucinate dalla mamma, a casa nostra era un must indimenticabile!
Sogni nel cassetto? Ha in mente un altro libro?
Beh, ovviamente ora come ora il mio sogno è che “Due chiacchiere con un risotto” venga letto da molte persone, e spero che se lo possano godere! Siccome l’appetito vien mangiando, ho già in mente un possibile seguito che, proseguendo sulla stessa linea, porti nelle case dei miei lettori piatti nuovi, ma sempre accompagnati da episodi spassosi!