(Adnkronos) – Si conferma il trend in crescita del consumo di sostanze psicoattive tra i giovani ad eccezione della cannabis che ha visto una flessione nella prevalenza dei consumi rispetto al 2022. E’ quanto emerge dalla Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia 2024 che viene presentata oggi. Tra i dati si segnala anche l’aumento del “consumo di cocaina tra i giovani”.
Aumentano le percentuali di studenti tra i 15 e i 19 anni che riferiscono di aver usato almeno una volta nel corso dell’anno cocaina (dall’1,8% al 2,2%), stimolanti (dal 2,1% al 2,9%), allucinogeni (dall’1,6% al 2%) e nuove sostanze psicoattive (dal 5,8% al 6,4%).
Anche stime riferite al 2022 hanno indicato una risalita della spesa per sostanze stupefacenti che è tornata ai livelli pre-pandemia Covid-19, con 16,4 miliardi di euro, di cui il 40% attribuibile al consumo dei derivati della cannabis e il 32% all’utilizzo della cocaina.
“Pur presentando per la prima volta dalla pandemia una flessione, i prodotti della cannabis restano quelli a maggior impatto sia per quanto riguarda la diffusione sui territori sia relativamente allo sforzo legato al contrasto. La cannabis e i suoi derivati continuano a essere le sostanze largamente più diffuse tra i giovanissimi”.
“Nel 2023, almeno una volta nell’anno ne hanno fatto uso 550mila ragazzi tra i 15 e i 19 anni, pari al 22% dell’intera popolazione studentesca, e 70mila giovanissimi (2,8%) hanno riferito di farne un uso pressoché quotidiano (20 o più volte nel mese) – continua – Preoccupa l’incremento della percentuale media di principio attivo nei prodotti a base di hashish, che è quadruplicata, soprattutto nei prodotti di nuova generazione e nei liquidi per sigarette elettroniche.