Draghi: Italia fuori dalle restrizioni per il Covid con una road map che inizia ad aprile e avrà termine a dicembre con tappe al primo maggio, al 15 giugno, 30 giugni e 31 dicembre. Un percorso articolato per riportare il Paese alla “normalità” e rendere pieno il rilancio economico.
Vediamo come è articolato per grandi linee questo cambiamento o ritorno al passato se vogliamo. Sommariamente e per date tracciamo le tappe di questo percorso ormai delineato in tutti i suoi particolari.
Il calendario del disimpegno
- 1 Aprile: Scompare il Comitato tecnico scientifico e la struttura del Commissario straordinario Francesco Figliuolo. Finisce lo spauracchio del Super Green Pass. Rimane il Green Pass base (quello che si ha anche con un semplice tampone, per capirci) che sarà obbligatorio ancora per accedere negli uffici pubblici, nei negozi, nelle banche, alle poste per esempio. Niente più limite di capienza al chiuso. Stop alle quarantene per chi ha avuto contatti con un positivo che va in auto sorveglianza con obbligo di Ffp2. Obbligo di autoisolamento solo per chi ha contratto il virus. Finisce la discriminante fra vaccinati e non.
- 1 Maggio. Via definitivo del Green Pass di qualsiasi tipo ovunque. Via alle mascherine in luoghi chiusi.
- 15 Giugno. Obbligo del vaccino che residua solo per il personale sanitario e Rsa.
- 30 Giugno. Stop allo smart working nell’ambito privato.
- 31 Dicembre. Decade l’obbligo vaccinale anche per il personale sanitario e Rsa.
Ciao ciao al Covid?
Come si può facilmente notare leggendo il calendario previsto l’idea base è che, ormai, possiamo dire addio al Covid e che il grosso delle limitazioni cadranno tutte al 1 Aprile, che poi vuol dire che rimarranno in vigore fino al 31 marzo in effetti quando dovrebbe scomparire anche lo Stato di Emergenza per motivi sanitari.
Mario Draghi – Presiedente del Consiglio
“Voglio ringraziare anche tutti gli italiani per l’altruismo, la pazienza dimostrata in questi anni: Noi siamo spesso percepiti con scarso senso civico e invece siamo stati bravissimi in questa pandemia, occorre andare fieri”
Come si vede è proprio un messaggio di commiato alla Pandemia quello enunciato dal Premier al termine di quel consiglio dei ministri che ha decretato poi quanto abbiamo schematizzato più. Non sono mancati i ringraziamenti a tutti i tecnici che si sono occupati di questa emergenza ma a noi restano più di una domanda, in verità.
La fine della Pandemia per decreto?
Lasciateci dire che decretare la fine della Pandemia per decreto ci sembra un poco azzardato ed abbastanza surreale. Si è detto più e più volte che si sarebbe arrivato a ciò qualora i dati epidemiologici fossero stati così lampanti da poter inequivocabilmente affermare che non sussistesse più il pericolo sanitario.
La netta sensazione è che, invece, cifre alla mano che parlano di innalzamento della curva del virus nelle ultime settimane e di una sostanziale fermata della campagna vaccinale, con punte di pura schizofrenia nel momento in cui poi si parla di quarta dose ora per i fragili e dopo estesa a tutti, questa decisione sia un azzardo.
Una sorta di scommessa dettata da motivazioni economiche più che sanitarie e sociali. Il Capo del Governo ha sottolineato in più di un passaggio nella conferenza stampa che l’Italia deve tornare alla normalità pre pandemica e deve farlo subito perché il PNRR incombe e l’economia non aspetta più utilizzando anche pro domo suo la voglia delle persone di riappropriarsi della loro vita.
Si stanno accavallando più emergenze?
La verità, ci sembra, è che si stiano affastellando vecchie e nuove emergenze. Il Covid si sta sovrapponendo alla Guerra, questa ci pare l’unica ragione plausibile per cui si decide autonomamente che tutto è finito. Sembra un po’ in difficoltà il governo, diciamolo con molta chiarezza, a dirigere le operazioni su più fronti.
La spinta verso le vaccinazioni ormai è esaurita e la profilassi della malattia è appannaggio di tutti, quindi senza usare la brutta perifrasi dell’immunità di gregge il concetto che passa è proprio quello: nonostante gli alti e bassi della curva pandemica da adesso poco ci importa perché più di quanto fatto non si può fare.
Speriamo solo che questo liberi tutti non sia un’altra sciagurata scelta che poi ci vedrà ritornare sui nostri passi appena le acque s’intorbidiranno da qui a poco.
Del resto ce lo dicono sempre: bisogna che tu sia ottimista… E che Dio ci assista!