“Dove andiamo a ballare questa sera?”, la domanda retorica corrisponde al titolo dell’installazione site specific delle artiste Goldschmied & Chiari che la Galleria Poggiali ospita. Per la prima volta in mostra a Milano l’opera illuminerà le notti di coprifuoco di fine 2020 attraverso le vetrine della Galleria nella sede di Foro Bonaparte.
Si tratta della prima apparizione in assoluto di questa istallazione site specific in uno spazio privato, dopo le presenze museali al Museion di Bolzano ed al Museo Serlachius in Finlandia.
L’installazione ambientale consegna al pubblico una reviviscenza degli anni Ottanta italiani attraverso i resti di una festa finita che prende il proprio titolo dalla guida delle migliori discoteche italiane scritta dall’allora Ministro degli Esteri, Gianni De Michelis, pubblicata nel 1988.
La musica di quel periodo continua in un loop senza danzanti, le luci a intermittenza colorano lo spazio, le bottiglie ormai vuote sono a terra mentre i coriandoli formano un tutt’uno fra mozziconi di sigaretta e fumo. Tra i materiali e gli oggetti, anche le opere Untitled Views, specchi sulla cui superficie è stata impressa l’immagine del fumo. I lavori sul pavimento restituiscono profondità allo spazio amplificando il senso di smarrimento e mentre riflettono l’immagine di chi vi guarda dentro rimandano a un fumo illusorio. L’intera installazione è una visione proveniente da un passato recente esperibile solamente dall’esterno.
In questi tempi di forte privazione e isolamento le artiste hanno ritenuto il lavoro fortemente contingente al momento storico che stiamo tutti vivendo. L’opera acquista un nuovo significato: “dove andiamo a ballare questa sera?” diventa una domanda surreale e l’impossibilità di dare una risposta suscita una malinconia per un passato vicinissimo ma che suona come una Belle Epoque irraggiungibile.
Dove andiamo a ballare questa sera? è stata esposta per la prima volta nelle vetrine su strada di Atelier House di Museion, Bolzano nel 2015, dove a causa di una solerte addetta alle pulizie del museo, il lavoro fu ripulito e gettato via diventando un caso di cronaca internazionale ripreso dalla BBC, the Guardian, e dai media di tutto il mondo ispirando anche il regista svedese Ruben Ostlund per il film The Square. Tra il 2019 e il 2020 l’installazione è stata esposta nuovamente al Museo Serlachius a Mantta in Finlandia nella collettiva italiana The quest for happiness.