Voce, mani, chitarra e fisarmonica. Sembra che ci sia un intruso (le mani) ed invece no perché quella di cui vi stiamo per parlare non è una semplice esibizione musicale, ma un vero e proprio show fatto di musica, racconti e… cucina! Ma si può fare della gastronomia una filosofia? A sentire il pugliese Donpasta, al secolo Daniele De Michele, dj, economista ed appassionato di gastronomia, sì.
Il suo primo progetto “Food Sound System” è divenuto un libro e uno spettacolo multimediale, in tournée tra Italia, Francia e Spagna. Ora la sua gastrofilosofia sbarca in Irpinia, e per l’esattezza a Montemiletto presso il Castello della Leonessa. Martedì 26 e mercoledì 27 agosto, grazie a “La parmigiana e la Rivoluzione”, ci sarà la possibilità di addentrarsi nei meandri della cucina locale in modo originale, viaggiando tra consuetudini culinarie, con un occhio attento alla tradizione delle nonne, e brani musicali vintage trasformati per l’occorrenza in pezzi che non mancheranno di stupire.
Quella di Donpasta è una filosofia che si fonda su pochi punti fermi, ma non per questo privi di personalità. Basta pensare ad uno dei diktat “Cucinare è un atto politico ancor prima che culturale”, per cominciare a capire l’humus rivoluzionario su cui si muove quella che lo stesso gastronomo identifica come una missione. La parmigiana fatta da sua nonna assurge così ad emblema di una filosofia che si propone di diffondere da un altro ed archiviare dall’altro usanze e storie gastronomiche ataviche e necessarie.
L’evento è voluto ed organizzato da due event planner esperte di comunicazione, Francesca Capone e Maria Tolmina Ciriello, da sempre dedite alla tutela della bellezza e al culto del ghenos femminile familiare. Non è un caso dunque che siano le nonne e la loro saggezza le protagoniste di questo evento. E così, grazie all’apporto di Donpasta, ricette tradizionali come i cecatielli col pulieio o le zuppe della cucina degli scarti verranno rivisitate e reinventate, per reiterarne la bellezza in modo del tutto nuovo.
Non solo un tour gastromusicale, ma un’estrinsecazione della memoria culinaria di persone e luoghi, arricchito nel tempo con le conversazioni intessute in giro per l’Italia con le anziane del posto. Racconti di resistenza culinaria, storie di cucina jazz, di improvvisazione e capacità di esecuzione. Uno spettacolo per pupille e papille oseremmo definirlo.
Curiosi di scoprire le altre riflessioni di questo gastrofilosofo militante? Allora cliccate qui. Simpaticissima la sezione dedicata alle ricette 2.0.
PER INFO E PRENOTAZIONI:
3474571165 – 393 8449772 – 393 0277782