Donne Insieme Valdelsa è un Associazione che si occupa di contrastare la violenza sulle donne. La sua attività nata nel 2007, ha consentito di aiutare molte donne sul territorio senese che si sono rivolte all’associazione ed hanno trovato un valido supporto.
“Donne Insieme Valdelsa” ha attivato una raccolta fondi “Insieme fuori dalla violenza” che terminerà il 12 di marzo 2024, attraverso una serie di iniziative su tutto il territorio che sostengono con grande impegno questo crowdfunding.
Attraverso la raccolta fondi a cura della Fondazione “Il Cuore si scioglie” sarà possibile continuare a contrastare la violenza sulle donne in Valdelsa.
Le parole della Presidente di “Donne Insieme Valdelsa” Avvocata Caterina Suchan e della dott.ssa Elena Pullara Vice Presidente, ripercorrono chiaramente gli obiettivi della raccolta fondi:
Il primo è realizzare una serie di iniziative di sensibilizzazione e di informazione sul territorio, relativamente anche alle iniziative dell’Associazione.
Il secondo è quello di aumentare l’organico dell’Associazione e formare nuove operatrici che possano supportare le donne che si rivolgono al centro antiviolenza.
Il terzo obiettivo riguarda lo sviluppo della tecnologia per aggiornare i sistemi informatici ed in particolare i sistemi di raccolta e protezione dei dati.
In questa raccolta fondi ci sono stati molti supporti tra cui L’Associazione Donne del Vino Toscana che ha raccolto circa quattro quintali di tappi usati che ha donato a “Dive”.
Sono molte le iniziative ancora in essere legate alla raccolta fondi, il 6 marzo ci sarà un concerto di Musica Classica con Martina Ghizzani e Andrea Giudici presso al Sala Soci Colle Val d’Elsa.
Il 9 marzo Woman in Arts 2024 dove si parlerà di pregiudizi di genere, nel mondo dell’editoria, del business e nella società.
Il CAV Donne Insieme Valdelsa in questi anni ha fatto molto per aiutare le donne del territorio, la vice presidente dott.ssa Elena Pullara racconta:
“Il CAV Donne Insieme Valdelsa ha accolto nel 2023 80 donne (delle quali 24 avevano cominciato il loro percorso negli anni precedenti). I dati che presentiamo di seguito, riguardano le 49 donne che hanno fatto il primo accesso nel periodo 1° gennaio – 31 ottobre 2023. “
“I dati a nostra disposizione mostrano che la maggior parte delle donne che si rivolgono ai nostri servizi sono cittadine italiane, in linea con i dati degli ultimi dieci anni, ma, per la prima volta, osserviamo un sensibile aumento della proporzione di donne straniere che storicamente hanno rappresentato meno del 30 % della nostra utenza, mentre nel 2023 sono circa il 40%. La maggioranza delle nostre utenti risiedono nei comuni dell’Altavaldelsa: sono 38 in numero assoluto le nostre concittadine che si sono rivolte al CAV. “
“L’età media si abbassa, in linea con alcuni dati nazionali resi noti da altre istituzioni (penso a Roia che ha parlato di un 40% di minori di 30 anni in Procura a Milano): il 27% del nostro campione di utenza ha meno di 30 anni. I dati confermano, seppur di misura, che la fascia di età in cui questo fenomeno è prevalente è la fascia 30-50 anni, l’età della famiglia, che da sola copre il 60% del nostro campione. A conferma di questo dato, il 60% circa degli autori sono i mariti e i partner conviventi, mentre un buon 20% è composto da ex mariti ed ex partner conviventi. I nostri dati confermano quindi che la violenza maschile sulle donne si annida soprattutto nei rapporti stabili. “
“Ribadiamo che questi dati fotografano l’emersione del fenomeno nel nostro territorio e non la sua reale portata. È possibile ipotizzare che non stiamo assistendo ad un aumento della violenza tra le giovanissime, quanto ad una maggiore propensione delle giovani donne a denunciare immediatamente fatti violenti anche per merito del capillare lavoro di sensibilizzazione che da anni attiviste, associazioni e istituzioni portano avanti nel territorio, nelle scuole e nella comunicazione pubblica. Il 50% circa delle donne che si rivolgono al CAV hanno presentato formale querela per quanto subito.”
“Per quanto riguarda la scolarizzazione e l’occupazione, il nostro campione conferma la prevalenza di donne scolarizzate e attive nel mondo del lavoro andando nuovamente a invalidare tutte quelle narrazioni stereotipiche che vedono le donne vittime di violenza come donne fragili, dipendenti economicamente e appartenenti a ceti sociali svantaggiati.”
“Il 37% delle nostre utenti vanta una occupazione stabile e il 50% ha un titolo di studio uguale o superiore al diploma di maturità. Rispetto alle forme di violenza, i dati del 2023 confermano sostanzialmente l’andamento precedente con un 30% delle nostre utenti che riportano uno o più episodi di violenza fisica e un 40% circa che riferisce varie forme di violenza psicologica.”
“Stabile lo stalking con circa il 10% dell’utenza. Il fenomeno dello stalking riguarda soprattutto gli Ex mariti e fidanzati incapaci di accettare la separazione. Notiamo un leggero aumento delle forme di violenza sessuale, a nostro avviso in linea con l’emersione della violenza tra le giovanissime che si rivolgono ai nostri servizi a causa di episodi di molestia o abuso sessuale da parte di fidanzati, conoscenti e sconosciuti spesso coetanei”.