La generazione dei millenial, ossia, tutte quelle persone nate fra il 1980 e il 2000, sembra essere sempre alla ricerca della propria dimensione, dell’autonomia e del relax in particolar modo per quanto concerne la propria sistemazione.
C’è chi predilige l’affitto, chi la condivisione degli spazi, non sono rare, infatti, le esperienze di co-housing e, chi decide di investire i propri risparmi nell’acquisto del “mattone” sicuramente spinto da fattori economici e considerazioni sui progetti personali.
In una dimensione del genere è difficile delimitare uno o più fattori comuni, tuttavia, alcuni ricercatori che si sono occupati di analizzare l’argomento acquisto casa della generazione Y hanno riportato dei dati molto interessanti che riguardano particolarmente il mondo femminile.
Secondo quanto riportato dalla National Association of Realtors (NAR) il 17% delle persone che nell’anno 2016 ha acquistato un immobile è costituito da donne single. Si parla del doppio della percentuale rispetto agli uomini nonostante questi ultimi guadagnino nettamente di più. Questa situazione è sicuramente la conseguenza positiva di un crescita occupazionale costante e dell’agevolazione delle condizioni di finanziamento che ultimamente riguardano gli USA.
I dati forniti dalla National Association of Realtors sono confermati dal Chase Slate 2017 Credit Outlook. L’istituto, infatti, sostiene che un terzo dei millenial pianifica di comprare casa nei prossimi quattro anni, cosa che ci permette di affermare con certezza che i giovani americani riescono a programmare con sufficiente precisione le proprie possibilità economiche e il proprio futuro.
Bene gli USA ma l’Italia?
Non esistono studi che forniscano dati sull’argomento, tuttavia, Repubblica ha riportato uno degli ultimi studi condotti sul patrimonio immobiliare italiano dall’Agenzia delle Entrate e il Ministero delle Finanze.
La situazione italiana vedrebbe quasi 20 milioni di famiglie proprietarie dell’immobile in cui risiedono abitualmente., parliamo del 77,4% del totale. In questo contesto, le donne proprietarie sono circa 886 mila in meno rispetto agli uomini, in crescita, invece, i proprietari senza figli a carico, circa il 76,6% del totale.
Nessun dato a favore del gentil sesso, dunque. Le donne proprietarie rappresentano un numero nettamente inferiore rispetto agli uomini, per non parlare dei giovani. Solo il 9% della popolazione sotto i 35 anni è proprietaria di un immobile. Niente di stupefacente, considerando la situazione di precarietà lavorativa ed economica tipica dell’Italia di questi anni. E’ quasi impossibile programmare il proprio futuro e accedere ai mutui italiani.
Sia in Italia che in America, però, aumentano i single che acquistano casa, situazione che prova come la proprietà immobiliare sia lo specchio di una stabilità e di una realizzazione personale prima ancora che di coppia. Discorso che sembra, però, non valere per i millenial. Il dibattito sulla convenienza rispetto all’acquisto della casa è apertissimo, gli Italiani sono amanti del mattone, tre italiani su quattro risultano essere proprietari dell’immobile in cui abitano ma facendo due conti fra i costi applicati agli immobili e quelli di gestione forse non è proprio vantaggioso acquistare casa.
Per di più, i millennial hanno un rapporto diverso rispetto al concetto di proprietà. Basta vedere quante esperienze di condivisione abbiamo a disposizione: cohousing, coworkin, bike e car sharing. Tutte basate sullo stesso principio: mettere insieme le risorse e ridurre i costi (economici, energetici e gestionali). Con l’obiettivo di puntare più all’utilizzo dei servizi che al possesso. Millenial o no, oltre i dati acquisiti, l’acquisto della casa è sempre una scelta basata su una serie di valutazioni personali ed economiche con le quali ogni persona deve fare i “conti”.