Nella giornata di ieri, in quel di Somma Vesuviana, si è svolto il Convegno “Donna per te…”. Si è parlato di prevenzione e cura dei Tumori Mammari. Inoltre, si è avuta la possibilità di poter assistere a tanti e numerosi interventi di qualità tra i relatori come quello del Dr Raffaele Tortoriello, direttore Day Surgery Chirurgia Senologica del Pascale, al quale abbiamo chiesto fatto qualche domanda sull’evento e sulle novità terapeutiche.
Si può curare il Ca Mammario e in che modo?
“Per la cura, là dove la malattia è presente, si valuta il tipo di intervento da attuare: Wide excission, Quadraectomia più Linfonodo Sentinella, Mastectomia con Dissezione Ascellare ed eventuale ricostruzione immediata con protesi o espansore. Ovviamente a questi interventi segue, a seconda dei casi, chemioterapia e/o radioterapia. Gli interventi sono sempre meno invasivi e meno cruenti tanto da restituire, al più presto, alla Donna affetta dalla malattia la sua normale vita familiare e lavorativa”.
Qual è il punto della situazione sulla prevenzione?
“Molto è stato fatto in questi anni ma ancora tanto possiamo e dobbiamo fare in questo campo. Come detto ieri sera, in questo convegno ben organizzato dall’associazione Soma e Psiche e dagli amici Dr.Mena Castaldo e Dr. Gennaro Auriemma, la prevenzione nasce a tavola mangiando sano, facendo sport e soprattutto sottoponendosi a controlli cadenzati nel tempo, nello specifico Ecografia e Mammografia.”
Quali sono le novità terapeutiche?
“Abbiamo anche novità in questo campo come quella di una nuova tecnica che stiamo mettendo appunto in questi giorni al Pascale di Napoli. Questa nuova tecnica, ci permetterà di arrivare ad identificare le lesioni più piccole di 1 cm e limitando ancora di più il danno estetico alla paziente senza danneggiare la guarigione totale delle pazienti”.
Infine, il Dr. Tortoriello rimarca ancora l’importanza e il valore fondamentale della prevenzione e dichiara: “Infine dobbiamo ricordare a tutti che la prevenzione ti salva la vita ma soprattutto che di questa malattia non bisogna avere paura perché abbiamo ormai un alto tasso di sopravvivenza pari al 90/95% nei cinque anni post interventi ovvero la quasi totalità dei pazienti operati o trattati con chemio e radioterapia”.