Donna, giovane e preparata ecco il profilo di chi sta cercando lavoro nel 2022. E’ vero che gli obiettivi del PNRR hanno posto particolare attenzione al gender gap – con misure precise- ma siamo in attesa dei decreti attuativi.
Il divario uomo-donna sul mondo del lavoro resta di stretta attualità e non solo per la disparità di retribuzione, ma anche per l’accesso. Secondo le analisi di Jobtech, agenzia per il lavoro tutta digitale, oggi chi cerca un impiego in somministrazione è, nel 65% dei casi, una donna.
L’indagine –condotta su un campione di 40.000 persone in ricerca attiva – evidenzia come il mercato del lavoro rispecchi la difficoltà delle donne a trovare un’occupazione.
Donna e disoccupazione
Se il tasso di occupazione in Italia è tornato a prima della pandemia (al 59% del febbraio 2020) quello femminile è in miglioramento. Le donne che lavorano, però, sono solo il 50,5% del totale. Cercano lavoro più degli uomini, quindi, ma lo trovano con maggiore difficoltà.
Le donne, in particolare, rappresentano oltre il 70% di chi cerca occupazione nei settori retail. Commesse, cassiere, store manager . Nella contabilità e nel mondo dei call center – cercando lavoro come centraliniste, team leader, operatrici inbound e outbound.
Gli uomini, di contro, rappresentano la maggioranza delle candidature solo nella ristorazione. Personale di sala e cucina, bartender, pasticceri e pizzaioli. Oppure nella logistica (magazzinieri, operai, meccanici, autisti, addetti al picking e al controllo qualità).
Donna, giovane e preparata: percentuali e generazioni
Il 72,5% delle donne che cercano lavoro in somministrazione appartiene alla Gen Z o è un Millennial – non ha, quindi, più di quarant’anni. Le millennials – unica generazione totalmente inserita nella fascia di lavoratori attivi – sono, nel dettaglio, il 45%.
Elevato è il livello formativo: l’87% delle donne censite ha conseguito un diploma di maturità o una qualifica superiore (gli uomini sono al 77%); di queste, il 24,5% è in possesso di titoli di studio universitari, mentre gli uomini si fermano al 18%.
Se in Italia, oggi, sono le donne a cercare lavoro più degli uomini, la situazione non è omogenea in tutta Italia. Si sfonda la soglia del 70% del totale delle ricerche in regioni del Nord come Friuli-Venezia Giulia (76,3%), Veneto (73,8%) e Liguria (71%). Di contro, c’è pari richiesta di lavoro tra uomini e donne in regioni con tassi più bassi di occupazione: Basilicata (51%), Molise (53,3%), Campania (54%).
Una dichiarazione
«Più volte si è detto che l’Italia non è un Paese per donne. Molti report rivelano che queste si laureano prima e meglio. Faticano, però, a trovare lavoro e, quando ci riescono, guadagnano in media il 20% in meno degli uomini – dichiara Paolo Andreozzi, founder di Jobtech. – Confidiamo nel PNRR, per dare migliori prospettive a tutte le donne. Occorre lavorare costantemente per favorire un incontro efficace tra domanda e offerta di lavoro.»