Da un punto di vista politico il Dodecaneso italiano rappresenta una delle conseguenze della Guerra Italo-Turca. Le mire espansionistiche europee di fine Ottocento e inizi Novecento, portarono l’Italia a conquistare uno degli ultimi lembi di terra africana rimasti sotto l’influenza dell’Impero Ottomano: la Libia. La sovranità dell’Italia sull’arcipelago durò fino al 1947.
Dove si trova il Dodecaneso?
Le isole del Dodecaneso si trovano nell’Egeo orientale, al largo della costa sud-occidentale della Turchia.
Le isole principali sono:
- Rodi (Rhodes in inglese): è l’isola più grande del Dodecaneso e si trova più vicina alla costa turca rispetto alle altre isole.
- Kos (Cos in inglese): è la seconda isola più grande dell’arcipelago ed è situata a est di Rodi.
- Kalymnos: isola rocciosa famosa per la sua tradizione di arrampicata.
- Patmos: isola sacra per i cristiani, famosa per il Monastero di San Giovanni e la Grotta dell’Apocalisse.
- Leros: pittoresca con una storia militare significativa.
- Symi (Simi in italiano): pittoresca con case colorate e un porto incantevole.
- Karpathos: è prevalentemente montuosa con spiagge bellissime e tradizioni folcloristiche ricche.
In che modo l’Italia conquistò il Dodecaneso?
L’Italia, dicevamo, conquistò il Dodecaneso durante la guerra italo-turca nel 1912-1913. Durante il conflitto, il nostro Paese cercò di comprendere la sua influenza e il suo controllo nel Mar Mediterraneo orientale, e le isole del Dodecaneso erano uno dei suoi obiettivi.
Il 3 ottobre 1912, le forze italiane sbarcarono a Rodi e occuparono l’isola senza incontrare resistenza significativa. Successivamente, l’Italia invase e occupò anche le altre isole del Dodecaneso, tra cui Kos, Leros, Symi e altre.
Dopo la guerra italo-turca, la presenza italiana nel Dodecaneso fu formalizzata attraverso il Trattato di Losanna del 1913, che assegnò le isole all’Italia come mandato amministrativo.
Durante la Prima Guerra Mondiale, l’Italia dichiarò guerra all’Impero ottomano nel 1915 e continuò a occupare il Dodecaneso, che rimase sotto il controllo italiano fino alla fine della guerra.
L’Italia mantenne il controllo del Dodecaneso fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale, quando le forze alleate sconfissero l’Italia e la Germania nazista e il Dodecaneso tornò sotto l’amministrazione greca nel 1947, come parte del trattato di pace di Parigi.
Quali opere sono state realizzate nel Dodecaneso italiano?
Durante il periodo in cui il Dodecaneso è stato sotto il controllo italiano, furono realizzate diverse opere che hanno lasciato un’impronta significativa nell’architettura e nell’urbanistica dell’arcipelago:
Molti degli edifici pubblici, delle residenze e delle infrastrutture furono realizzate secondo i principi dell’architettura razionalista: installazioni da linee pulite, geometrie semplici e funzionalità.
Date le posizioni strategiche dell’arcipelago, furono costruite fortificazioni e opere militari per difendere le isole. Fortezze, torri di osservazione e batterie costiere furono costruite per rinforzare la sicurezza e la difesa delle isole.
L’Italia investì anche nella modernizzazione delle infrastrutture portuali del Dodecaneso, migliorando i porti esistenti e costruendo nuovi moli e strutture portuali per facilitare il commercio e la connessione con altre località.
Furono intraprese opere di bonifica delle terre e di sviluppo agricolo per migliorare l’agricoltura e l’economia dell’arcipelago. Le città e i villaggi furono oggetto di progetti di sistemazione urbana. Furono realizzati piazze, strade e zone pedonali, e venne data attenzione al design urbano e al paesaggio.
Furono costruite chiese e cappelle che riflettevano lo stile architettonico dell’epoca, combinando elementi tradizionali con influenze neoclassiche e razionaliste.
In copertina foto di Katja Fuhlert da Pixabay