‘Do ut do‘ (denominazione coniata da Alessandro Bergonzoni) è un contenitore biennale di iniziative culturali a scopo benefico promosso dall’associazione Amici della Fondazione Hospice Seragnoli.
Dopo la prima edizione, nel 2012, dedicata all’arte contemporanea e la seconda, nel 2014, sul design internazionale, questa nuova edizione ha per tema la Casa.
Al Madre di Napoli, la casa ‘Do ut do‘, progettata dall’architetto Alessandro Mendini, presenta tredici stanze, progettate da altrettanti architetti e designer, ognuna dedicata ai valori di qualità della vita: Alberto Biagetti (‘vitalità’), Mario Cucinella (‘empatia’), Riccardo Dalisi (‘sogno’), Michele De Lucchi (‘civiltà’), Stefano Giovannoni (‘gioco’), Alessandro Guerriero (‘attesa’), Massimo Iosa Ghini (‘inclusione’), Daniel Libeskind (‘incontro’), Angelo Naj Oleari (‘natura’), Terri Pecora (‘complicità’), Renzo Piano (‘luce’), Claudio Silvestrin (‘amore’), Nanda Vigo (‘coraggio delle donne’).
All’interno della Casa ‘Do ut do’ trovano spazio delle opere – tra gli altri, di Sandro Chia, Alessandro Guerriero, Yumi Karasumaru, Daniel Libeskind, Masbedo, Marzia Migliora, Mimmo Paladino, Paola Pivi, Sissi, Francesco Vezzoli.
Il progetto viene esposto virtualmente e in contemporanea anche nella Reggia di Caserta tramite un sistema di navigazione in virtual reality 3D Il progetto sarà poi presentato anche al MAXXI di Roma, al Mart di Rovereto ed in seguito tutte le opere donate saranno invece protagoniste di una mostra alla Pinacoteca Nazionale e alla Accademia di Belle Arti di Bologna e in modo virtuale al Mambo di Bologna.