I due anni di pandemia e lockdown ci hanno messo di fronte ad una realtà quasi più dura del Covid stesso: il divario tecnologico tra generazioni.
Divario tecnologico tra generazioni: non facciamo confusione
Prima di parlare del divario tecnologico tra generazione è meglio sviare ogni possibile dubbio oppure confusioni. Questo “termine”, infatti, non deve essere confuso con il digital divide che rappresenta (nel nostro caso) una sorta di “falso amico” dalla lingua inglese.
Con Divario Tecnologico si intende la divisione tra chi ha accesso a internet e chi no. Un termine che abbiamo imparato, nostro malgrado, a conoscere e comprendere proprio durante il lockdown. La mancanza di possibilità per diversi studenti ad avere accesso ad una rete internet ha dato moltissime difficoltà per il regole svolgimento delle lezioni da remoto.
Impossibilità non solo per gli studenti ma anche per tutte quelle persone magari non avvezze alle moderne tecnologie e che di punto in bianco si sono ritrovati isolati perché nessuno poteva uscire di casa. Una situazione non felice che ci porta alla “nostra” seconda definizione: divario tecnologico tra generazioni.
Digital Divide e gap generazionale… insieme
Cosa succede quando unisci Digital Divide e Gap Generazionale? Otteniamo quel divario tecnologico tra generazioni che è una realtà nel nostro Paese. Chi sono, però, le persone più minacciate da questo problema? Inoltre, da “soggetti” a “soggetti” questo problema assume nomi diversi:
- soggetti anziani (che va a creare il gap intergenerazionale)
- le donne non occupate o in particolari condizioni (conosciuto anche col nome di digital divide di genere)
- gli immigrati (il digital divide linguistico-culturale)
- le persone con disabilità
- le persone detenute e in generale coloro che, essendo in possesso di non alti livelli di scolarizzazione e di istruzione, non sono in grado di utilizzare gli strumenti informatici
Strumenti o competenze?
Questo divario nasce per due motivazioni principali: gli strumenti e le competenze. Partendo dal primo punto, è impossibile non dire che non tutti hanno acceso ad almeno uno strumento informatico. Qualsiasi sia l’età, la condizione sociale o economica non tutti hanno la possibilità di accedere agli strumenti giusti.
Più che gli strumenti, però, la vera “pecca” sono le competenze. Gli strumenti possiamo procurarceli ma il vero “passo avanti” nel colmare questo divario è il saperli usare al meglio. Non “sistemare” questo problema significare rendere ancora più netto e profondo questo tra millenial/generazione Z.