Le statistiche del 2017 ci dicono che i femminicidi registrati in Italia sono ormai oltre il 25% del numero totale degli omicidi; ultimo caso di cronaca, in questo inizio 2018, il caso di Cisterna di Latina, dove un uomo ha ucciso le sue due figlie e sparato alla moglie, il tutto per punirla di averlo lasciato. Di fronte a una strage che sembra non avere fine, con l’approssimarsi dell’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, il provider ECM 2506 Sanità in-Formazione e il professor Vincenzo Mastronardi, psichiatra e criminologo clinico, in collaborazione con Consulcesi Club, lanciano una guida utile ai medici di base, che possono assumere il ruolo di vere e proprie sentinelle anti-abusi grazie al corso FAD (Formazione a Distanza) dal titolo “Disturbo dissociativo dell’identità e situazioni di rischio”.
I CAMPANELLI D’ALLARME DELLA DONNA MALTRATTATA. Al di là dei segni della violenza fisica, non sempre individuabili, la donna che subisce violenza si caratterizza per lo stato d’animo depresso, lo sguardo fisso e la facile tendenza al mutismo.
L’IDENTIKIT DELLA DONNA VITTIMA DI VIOLENZA
- Ha un legame conflittuale con le proprie figure di attaccamento e assenza di fiducia nei confronti di queste;
- ha subìto esperienze in età infantile di maltrattamento o abuso;
- proviene da modelli familiari e/o sociali in cui prevalgono atteggiamenti di sottomissione;
- non è economicamente indipendente;
- è isolata a livello sociale, priva cioè di connessioni relazionali e interpersonali sia a livello di microsistema (ambiente familiare e vicinato) che di macrosistema (partecipazione ad attività lavorative, sociali, politiche).
MA PERCHÉ LE DONNE NON DENUNCIANO?
A livello psicologico, l’astenersi dalla denuncia rappresenta un meccanismo di difesa che si instaura nella donna, a protezione di uno stato di equilibrio che, seppur disfunzionale e connotato da vissuti violenti, permette di mantenere una condizione a cui la vittima si è adattata, e un allontanamento da questa comporterebbe un eccessivo impegno psichico che implicherebbe un più copioso sforzo rispetto al continuare a soffrire i soprusi attuali.
Il corso “Disturbo dissociativo dell’identità e situazioni di rischio”, articolato in cinque lezioni, offre una panoramica esaustiva sui disturbi dissociativi (a partire da quello dell’identità), illustrandone le manifestazioni più pericolose – quali, ad esempio, lo stalking – ed evidenziando le necessarie strategie di colloquio psichiatrico nonché le possibili terapie. Responsabile scientifico, il professor Vincenzo Mastronardi, già titolare della cattedra di Psicopatologia Forense presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Roma “La Sapienza”, direttore del Master di I livello in Criminologia, Scienze investigative e Strategiche per la Sicurezza – Unitelma Sapienza e del Master di II livello in Criminologia, Sistema Penale, Psicopatologia forense, Investigazioni e Sicurezza della UNINT (Università degli Studi Internazionali di Roma). Al termine delle lezioni è previsto un questionario finale che accerta la comprensione dei contenuti e assegna 6 crediti formativi ECM. Abbinato al corso, il Film Formazione “Echoes”, cortometraggio diretto da Andrea La Mendola e già vincitore di numerosi premi in prestigiose rassegne internazionali come il “Santa Monica Film Festival” e i “Los Angeles Movie Awards”, in cui un uomo afflitto da un disturbo di personalità si trova a dialogare con il suo alter-ego allo specchio per cercare di ricostruire l’omicidio della sua fidanzata misteriosamente assassinata. In questo duello tra le sue due personalità emergono ricordi, in forma di flashback, sepolti nel suo inconscio che lentamente vanno a svelare la vicenda in un crescendo emotivo e di tensione.