Il re dei paparazzi deve tornare in carcere. Lui, però, non ci sta e per protesta si taglia le braccia. 14 punti di sutura e il ricovero presso il reparto di Psichiatria dell’ospedale Niguarda di Milano piantonato. Un cliché non nuovo per gli addetti ai lavori. A Fabrizio Corona, infatti, è stata fatta una diagnosi di disturbo borderline della personalità e gli arresti domiciliari gli erano stati concessi per potersi curare; poi una violazione delle regole ha causato la revoca della misura.
Cosa significa essere bipolari
Per capire cosa sia il disturbo borderline della personalità dobbiamo immaginare le montagne russe dei luna park. Una volta saliti, si va su con una visione positiva di sé stessi fino a un’ipotetica cima, lo splitting, un orizzonte temporale sconosciuto che va da qualche ora a due giorni, per poi scendere rapidissimamente travolti da una visione pessimistica della vita e un’altra di sé totalmente al negativo. Poi ci sono gli avvitamenti, i comportamenti autolesionisti al quale il soggetto bipolare si abbandona: guida spericolata, grandi abbuffate, sesso non sicuro, fino ai tentativi di suicidio. Essere partner di un bipolare significa passare repentinamente da momenti idilliaci ad altri di puro inferno senza un reale motivo. Significa potersi trovare a medicare d’urgenza un taglio che si è fatto da solo o sentirsi sminuire solo per non aver accontentato una sua richiesta. Se non si è emotivamente strutturati, si rischia di farsi travolgere dalla sua impulsività e dalla sua incapacità di gestire la rabbia.
Tutte le donne di Fabrizio
La notizia del ritorno in carcere di Fabrizio Corona ha scatenato le ire di quante non sanno resistere al suo fascino, lo sdegno di una delle sue ex partner e della madre. Al contempo c’è chi sostiene che sia giusto che lui sconti la sua pena. Il dibattito si è trasferito dalle aule del tribunale (il processo si è concluso) ai social dove sventolano, tra gli altri, i post di Belen Rodriguez, ex di Fabrizio Corona, e della madre Gabriella Previtera, e in tv. La signora Gabriella ha, infatti, partecipato ad alcuni talk show televisivi ribadendo la totale inadeguatezza della condizione carceraria per lo stato di salute del figlio. Cuore di mamma? Certamente, ma non solo.
Disturbo borderline della personalità: Corona e gli altri
Secondo un recente comunicato della Polizia penitenziaria sarebbero almeno 4500 i detenuti nelle carceri italiane con problemi psichiatrici. La loro giusta collocazione sarebbe nelle REMS (Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza) sorte dopo la chiusura degli OPG (Ospedali Psichiatrici Giudiziari) ma mai decollate davvero. Il loro numero sull’intero territorio nazionale è ancora esiguo (meno di 30) e i posti a disposizione insufficienti (circa 600) per coprire la richiesta. Viene così a cadere il principio base del nostro sistema giudiziario per il quale la pena detentiva non è afflittiva bensì riabilitativa. Per ovviare a questa mancanza si utilizza lo strumento degli arresti domiciliari per assicurare al detenuto le cure necessarie, strumento che, naturalmente, viene revocato in caso di violazioni. Questo continuo andirivieni tra detenzione in carcere e arresti domiciliari per Fabrizio Corona, quindi, (senza entrare nel merito della condanna ovviamente) finisce per riproporre lo stesso gioco delle montagne russe di cui sopra. Oggi a casa, domani in carcere, i polsi tagliati, lo sciopero della fame per ottenere il rientro agli arresti domiciliari. Il tutto fedelmente riportato sui social che sono diventati il nuovo strumento di denuncia. Qui, però, la cosa è più seria.
In copertina foto di Sansa55