La disoccupazione aumenta. É questo il responso dell’Istat che il 3 giugno ha diffuso i dati sul mercato del lavoro in Italia, e i numeri non sono confortanti. Matteo Renzi avrà anche stravinto le Europee ma il paese è in crisi e l’Istat lo conferma. Il tasso di disoccupazione del mese di aprile si attesta al 12,6% come il mese precedente, ma rispetto all’aprile del 2013 si segnala un aumento dello 0,6%. Il numero dei disoccupati ora sfiora i 3,5 milioni e facendo riferimento al primo trimestre dell’anno sono 138 mila in più i senza lavoro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e qui il dato cresce dello 0,8% arrivando al 13,6%. In base ai confronti annui si tratta del massimo storico dal 1977 ad oggi, periodo della crisi petrolifera per intenderci. Ciò che desta tanta preoccupazione è anche il numero degli occupati, in diminuzione sia ad aprile dello 0,3% sia su base annua, dello 0,8%. Si perché la crisi non solo ammazza il mercato del lavoro, ma lo contrae, e le piccole imprese soprattutto nel sud Italia, sono quelle che soffrono di più.
Anche il tasso di disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni è salito. E facendo sempre riferimento ai dati Istat si è arrivati al 46%, quasi un giovane su due quindi nella nostra penisola non ha lavoro. E i numeri si fanno sempre più elevati se prendiamo in riferimento il solo Mezzogiorno. Qui la disoccupazione giovanile arriva al 60,9% e il su base generale tocca il 21,7%. Sono 347 mila i ragazzi in cerca di lavoro nel sud, il 15% della popolazione di questa fascia d’età. Esaminando i dati regionali vediamo che la maglia nera spetta alla Calabria, che supera il 22%.
La Campania supera di poco il 20%, ma è la regione più a rischio sia per quanto riguardo il tasso occupazionale giovanile che di genere. In questo caso però incide anche il livello d’istruzione che è il più basso del meridione. Questo ulteriore aumento del tasso di disoccupazione è direttamente collegato all’aumento dei cosiddetti ”scoraggiati”, persone che hanno smesso di cercare lavoro perché sicuri di non trovarlo. In Campania sono il 40% dei giovani tra i 15 e i 34 anni che si trovano in questa situazione. L’immobilismo della regione ha contribuito all’aumento di questi scioccanti dati. Il piano ”Garanzia Giovani Camapania” messo a punto da Stefano Caldoro, presidente regionale, e dall’assessore al lavoro Severino Nappi avrà l’impatto sperato sul mercato del lavoro? Il piano, approvato il 25 aprile ed entrato in vigore dal 1° magio prevede lo stanziamento di 650 milioni di risorse, 191 dei quali provenienti dalla Comunità Europea, risorse destinate a tutti i giovani campani tra i 15 e 29 anni che non lavorano e non sono in formazione. Basterà mettere a disposizione dei fondi per risolvere il problema? La classe politica campana e dell’intero paese saranno in grado di accelerare la ripresa? Per ora la situazione e molto lontana dalla soluzione. Bisogna aspettare i dati del prossimo trimestre e in autunno tirare le somme.
4 Giugno 2014
DISOCCUPAZIONE MAI COSÌ ALTA DAL 1977
Scritto da Nicola Sarno
Secondo i dati forniti il 3 giugno dall'Istat la disoccupazione è alle stelle, ed è salita al 13,6% rispetto al primo trimestre del 2013, ma il dato più preoccupante riguarda la disoccupazione giovanile arrivata al 46%.