Un refrain che si ripete senza sosta nel Belpaese, una storia, quella italiana, che non impara mai dal passato ma replica continuamente i suoi errori. Questa volta a veder lesi i propri diritti sono gli studenti dislessici ai quali viene negato l’utilizzo di strumenti compensativi per l’accesso all’Università. Ci si ritrova così a lottare per quei diritti considerati inderogabili, imprescindibili che, in questo caso, negano l’istruzione calando il sipario sul futuro.
Un atto di discriminazione quello inflitto ai soggetti con DSA perché a rischio è il soggetto, la sua voglia di imparare, il coraggio di superare le difficoltà realizzando concretamente il suo futuro seppur con un “nonostante”. Per la personalità dislessica cercare le parole per spiegare ciò che vede è una vera e propria impresa , preferisce associare a queste delle immagini, tabelle, schemi che li orienta nei complessi processi di apprendimento e che gli consentono di superare le barriere legate al disturbo di lettura.
Diventa sempre più difficile in uno scenario dove la disinformazione dilaga, dove non si è disposti a riconoscere e a tutelare la differenza come principio alla base del cambiamento , emergere e sentirsi a proprio agio in relazione allo sviluppo delle proprie potenzialità. Se pensiamo che le linee guida che disciplinano le modalità di accesso ai corsi di laurea sono improntate sul divieto di utilizzare qualsivoglia strumento compensativo ( dizionario, tabelle, tavola periodica), ci rendiamo immediatamente conto di quanto queste disposizioni siano un affronto nei confronti di chi necessita di usufruire di tale supporto con una dichiarata diagnosi di dislessia nonostante la legge n. 170 dell’8 ottobre 2010 che disciplina l’uso di strumenti compensativi per soggetti con DSA.
A farsi portavoce di questa forma di discriminazione verso chi non può apprendere attraverso modalità “legalmente riconosciute” , è l’ Associazione D.S.A. – Dislessia: un limite da superare , la quale si sta battendo attivamente per il riconoscimento di questo diritto prima dell’uscita dei bandi ammissione a settembre. Migliaia di cittadini hanno già firmato dando il loro contributo. Anche il sindaco di Napoli Luigi De Magistris e l’Assessore al Welfare Roberta Gaeta hanno dato la loro adesione. Manca davvero poco per l’inizio delle prove d’ingresso ed è giusto garantire a tutti il diritto a formarsi affinché il futuro non sia ad accesso limitato e limitante. Per firmare la petizione online basta seguire il link qui riportato:
http://www.petizioni24.com/dsa_e_test_di_ammissione_universitari#form