Il Consiglio Europeo ha convenuto di non imporre ammende nei confronti di Portogallo e Spagna per la mancata adozione di misure efficaci intese a correggere i loro disavanzi eccessivi.
Ha inoltre intensificato la procedura per i disavanzi eccessivi per entrambi i paesi, fissando nuove scadenze per la correzione e comunicando le misure da adottare.
Il Consiglio Europeo ha constatato che nessuno dei due paesi aveva adottato misure efficaci per ridurre il proprio disavanzo al di sotto del 3% del PIL, il valore di riferimento del disavanzo pubblico fissato dall’UE. A norma delle decisioni del Consiglio, basate sull’articolo 126, paragrafo 8, del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), sono state imposte sanzioni nel quadro della procedura per i disavanzi eccessivi. Sarebbe stato possibile imporre ammende fino allo 0,2% del PIL ma, su richiesta motivata del Portogallo e della Spagna, il 27 luglio 2016 la Commissione ha proposto di annullare dette ammende. L’8 agosto il Consiglio ha deciso di non modificare la proposta della Commissione.
Le norme di bilancio dell’UE impongono inoltre alla Commissione di proporre una sospensione totale o parziale degli impegni o dei pagamenti a titolo dei Fondi strutturali e d’investimento dell’UE per il 2017. Tuttavia, la Commissione ha deciso di presentare la proposta in una fase successiva, in seguito a un dialogo strutturato con il Parlamento europeo.
Le nuove scadenze fissate dal Consiglio si basano sull’articolo 126, paragrafo 9, del TFUE. Il Portogallo e la Spagnasono ora tenuti a correggere il proprio disavanzo, rispettivamente, al più tardi entro il 2016 e il 2018. Entro il 15 ottobre 2016 devono essere adottate misure efficaci e, entro la stessa data, entrambi i paesi devono presentare una relazione.
Portogallo
Il Consiglio chiede al Portogallo di ridurre il disavanzo pubblico al 2,5% del PIL nel 2016. Quest’anno il paese deve attuare misure di risanamento per un importo pari allo 0,25% del PIL. Tutte le entrate straordinarie devono essere destinate ad accelerare la riduzione del disavanzo e del debito e il Portogallo deve essere pronto ad adottare ulteriori misure se si materializzeranno rischi di bilancio.
Le misure di risanamento del bilancio devono assicurare un miglioramento duraturo del saldo di bilancio delle amministrazioni pubbliche in modo da favorire la crescita economica.
Il Portogallo è stato oggetto di una procedura per i disavanzi eccessivi dal dicembre 2009, quando il Consiglio ha formulato una raccomandazione in cui chiedeva la correzione del disavanzo entro il 2013.
Nell’aprile del 2011, tuttavia, dopo diversi mesi di pressioni del mercato sui titoli di Stato, il Portogallo ha richiesto l’assistenza dei prestatori internazionali, ottenendo un pacchetto di prestiti di 78 miliardi di EUR dall’UE, dalla zona euro e dall’FMI. Nell’ottobre del 2012, alla luce della recessione cui era confrontato il paese, il Consiglio ha prorogato di un anno, e dunque fino al 2014, il termine per la correzione del disavanzo.
Le prospettive economiche si sono però ulteriormente deteriorate e nel 2012 il disavanzo pubblico ha raggiunto il 6,4% del PIL. Nel giugno del 2013 il Consiglio ha prorogato il termine per la correzione del disavanzo di un altro anno, fino al 2015. Ha fissato obiettivi di disavanzo nominale pari al 5,5% del PIL per il 2013, 4,0% del PIL per il 2014 e 2,5% del PIL per il 2015.
Il Portogallo è uscito dal programma di aggiustamento economico nel giugno del 2014.
Tuttavia non ha rispettato il termine fissato dal Consiglio in quanto, nel 2015, il suo disavanzo pubblico ammontava al 4,4% del PIL. Il Portogallo non ha corretto il disavanzo entro il 2015 come richiesto, e il suo sforzo di bilancio è stato sensibilmente inferiore a quanto raccomandato dal Consiglio.
Grazie alle misure strategiche adottate con il bilancio 2016, quest’anno il disavanzo pubblico del Portogallo dovrebbe scendere al di sotto del valore di riferimento corrispondente al 3% del PIL. Alla luce delle incertezze relative agli sviluppi economici e di bilancio, tuttavia, il margine di sicurezza per evitare di superare nuovamente il valore di riferimento è stretto. Il Consiglio ritiene pertanto che, per un percorso di aggiustamento credibile e sostenibile, il Portogallo debba raggiungere un disavanzo pubblico del 2,5% del PIL nel 2016.
Spagna
Il Consiglio chiede alla Spagna di ridurre il disavanzo pubblico al 4,6% del PIL nel 2016, al 3,1% del PIL nel 2017 e al 2,2% del PIL nel 2018. Oltre alle economie già previste, la Spagna deve attuare misure di risanamento per un importo pari allo 0,5% del PIL sia nel 2017 che nel 2018. Tutte le entrate straordinarie devono essere destinate ad accelerare la riduzione del disavanzo e del debito e la Spagna deve essere pronta ad adottare ulteriori misure se si materializzeranno rischi di bilancio.
Le misure di risanamento del bilancio devono assicurare un miglioramento duraturo del saldo di bilancio delle amministrazioni pubbliche in modo da favorire la crescita economica.
La Spagna è stata oggetto di una procedura per i disavanzi eccessivi dall’aprile 2009, quando il Consiglio ha formulato una raccomandazione in cui chiedeva la correzione del disavanzo entro il 2012.
Nel dicembre 2009, tuttavia, il Consiglio ha prorogato il termine al 2013. La Commissione prevedeva che nel 2009 il disavanzo della Spagna avrebbe raggiunto l’11,2 % del PIL, cinque punti percentuali in più rispetto alla sua precedente stima. Nel luglio 2012 il Consiglio ha prorogato il termine di un altro anno, quindi fino al 2014, in considerazione di nuove circostanze economiche avverse.
Inoltre, nel luglio 2012, gli Stati membri della zona euro hanno convenuto di fornire fino a 100 miliardi di EUR di prestiti alla Spagna per la ricapitalizzazione del settore dei servizi finanziari.
Nel giugno 2013 il Consiglio, constatando che la Spagna soddisfaceva le condizioni per la proroga del termine per la correzione del disavanzo di altri due anni, ha fissato un nuovo termine al 2016. Ha fissato obiettivi di disavanzo nominale pari al 6,5% del PIL nel 2013, 5,8% del PIL nel 2014, 4,2% del PIL nel 2015 e 2,8% del PIL nel 2016.
La Spagna ha completato il programma di assistenza finanziaria nel gennaio 2014, dopo aver utilizzato quasi 38,9 miliardi di EUR di prestiti per la ricapitalizzazione delle banche e circa 2,5 miliardi di EUR per capitalizzare la società di gestione degli attivi del paese.
I disavanzi pubblici corrispondenti al 5,9% del PIL nel 2014 e al 5,1% del PIL nel 2015 erano tuttavia al di sopra degli obiettivi intermedi stabiliti dal Consiglio. Inoltre, il rilassamento della politica di bilancio nel 2015 ha avuto un forte impatto sui risultati di bilancio del paese per quell’anno.
Di conseguenza la Spagna non è nella condizione di poter correggere il proprio disavanzo nel 2016, come richiesto dal Consiglio nella raccomandazione del giugno 2013. Il suo disavanzo pubblico è al momento destinato ad ammontare, in termini di PIL, al 4,6% nel 2016, al 3,3% nel 2017 e al 2,7% nel 2018, secondo la previsione economica di primavera 2016 aggiornata della Commissione. Lo sforzo di bilancio del paese, inoltre, è stato sensibilmente inferiore a quanto raccomandato dal Consiglio.
La concessione alla Spagna di un ulteriore anno per la correzione del suo disavanzo richiederebbe un adeguamento del saldo strutturale con effetti troppo negativi per la crescita. Il Consiglio ritiene quindi opportuno prorogare di due anni il termine.
Il Consiglio ritiene che un percorso di aggiustamento credibile e sostenibile imponga alla Spagna di raggiungere disavanzi pubblici del 4,6%, del 3,1% e del 2,2% del PIL rispettivamente nel 2016, nel 2017 e nel 2018.