Ci imbattiamo in un comunicato stampa della Regione Campania che recita nel suo titolo: “REGIONE CAMPANIA: NESSUN TAGLIO AI DISABILI, NO PROBLEMI AD ASSISTITI” e nel suo contenuto testualmente prosegue: La Regione Campania, a seguito degli indirizzi e in conformità con i parametri nazionali, per rispondere alla domanda di assistenza ad adulti o anziani non autosufficienti, ha previsto 2.306 posti di riabilitazione per disabili, 3.170 posti in residenze sanitarie per disabili, 9.424 in residenze sanitarie per non autosufficienti, per un totale circa 15.000 posti. La Regione è riuscita a non tagliare nessun posto per disabili, recuperando posti con la riconversione di altre attività. In conclusione, lo sforzo prodotto, anche a seguito della riduzione dei fondi e con i nuovi parametri della normativa nazionale, sta offrendo ai Centri la possibilità di riclassificare e riqualificare la propria offerta rispetto ai fabbisogni.
Ovviamente in risposta alla sollevazione ed indignazione della comunità espressa alla notizia, diffusasi già ieri, degli imminenti colpi di mannaia a quel poco di welfare che residua e della manifestazione prevista per domani.
Intanto in mattinata, sempre l’attivissima Regione Campania con il suo assessore al ramo, rendeva noto che si attivava ad horas l’Osservatorio regionale sulle disabilità per trattare di:
- lavoro, istruzione e formazione;
- problematiche sociosanitarie e accesso ai servizi;
- inclusione sociale e vita indipendente;
- accessibilità, mobilità e turismo.
Noi la notizia l’abbiamo voluta dare, ma sinceramente il triste balletto di cifre che dalla Regione rimanda le responsabilità al Governo centrale e viceversa ha tanto un sapore elettoralistico che – crediamo – sia l’ultima cosa di cui i disabili hanno bisogno. Meno chiacchiere, meno tavoli ed osservatori che non si sa cosa abbiano da osservare visti i risultati, e più fatti concreti vista la situazione odierna in cui di nuovo in alcune scuole è di nuovo mancante l’assistentato materiale ai ragazzi. E non ci dite che è competenza comunale perché lo sappiamo ma la responsabilità è di tutte le istituzioni.