Diritto allo studio, approvata la nuova legge: si tratta di una vera e propria rivoluzione nella stessa concezione di welfare studentesco. La nuova norma razionalizza la spesa pubblica allargando gli spazi di partecipazione, potenziando i servizi offerti e innovando ed ampliando sia i destinatari sia le prestazioni erogate, rendendo “sistema” quell’insieme di misure messe in campo in questi anni.
Una nuova governance per l’Ente regionale per i diritti alla conoscenza ed allo studio. Si chiamerà Disco e sarà così composto:
- un Presidente del Consiglio di amministrazione;
- il Consiglio di amministrazione formato da 5 membri, con la presenza della rappresentanza studentesca;
- la Consulta regionale per il diritto allo studio ed alla conoscenza (con un risparmio di circa 500 mila euro ed ad una maggiore efficienza rispetto a Laziodisu.
La legge prevede degli interventi indirizzati ad arginare la dispersione universitaria (con contributi per fasce di reddito mediobasse); interventi per le particolari esigenze dei cosiddetti “ibridi studentesco-lavorativi”, attraverso l’istituzione di un fondo di sostegno post-laurea. Si interviene inoltre a sostegno agli studenti detenuti attraverso la collaborazione con tutti gli istituti competenti.
Di rilievo, tra le molte novità contenute nel provvedimento:
- l’introduzione del concetto di promozione della conoscenza – da intendere come strumento di inclusione sociale, diritto di cittadinanza, partecipazione democratica, empowerment della persona;
- il potenziamento del raccordo tra università, formazione e inserimento lavorativo; l’ampliamento dei servizi e delle agevolazioni offerte agli studenti, che verranno estese anche alla popolazione “post-lauream”, conl’intento di arginare la dispersione universitaria;
- la tutela delle esigenze dei cosiddetti “ibridi studentesco-lavorativi”(dottorandi senza borsa, tirocinio formativo attivo, specializzandi);
- l’agevolazione degli spostamenti dei pendolari tra i Comuni sede degli atenei e quelli limitrofi;
- il supporto all’inserimento lavorativo, con l`informazione e l`orientamentosui percorsi di formazione;
- l’aiuto alle attività di socialità e mutuo sostegno promosse e autogestite dagli studenti; la garanzia di servizi sanitari per gli studenti fuori sede, per poter usufruire di servizi di medicina preventiva, assistenza psicologica e consultori;
- l’istituzione della Consulta regionale per il diritto allo studio e alla conoscenza.
“Grande unità e solidarietà del Consiglio regionale quando si tratta di cambiare le cose e investire sulle nuove generazioni. In un momento di continui conflitti politici l’approvazione della legge sul diritto allo studio e alla conoscenza è un risultato eccezionale per il Lazio – parole del presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: l’articolato infatti non ha ricevuto alcun voto contrario e per questo rappresenta la vittoria di tutti: dei consiglieri del centrosinistra, del M5S, del Gruppo Misto e del consigliere Sergio Pirozzi che hanno votato a favore e dei consiglieri del centrodestra che si sono astenuti. Quanto avvenuto oggi è l’esempio concreto di come si possa governare senza ostilità e che quando progetti e idee sono di assoluto valore riescono ad avere il riconoscimento e l’approvazione da parte di tutte le parti politiche”- ha detto ancora Zingaretti.
“È un testo che era in gestazione da tempo, anche nella passata legislatura, l’abbiamo ripreso e abbiamo corso: il Lazio sta correndo, questa è la verità. Una maggioranza amplissima e nessun contrario: questo significa che abbiamo prodotto un testo largamente condiviso – è il commento del vicepresidente con delega alla Formazione, diritto allo studio, università e ricerca, Massimiliano Smeriglio, che ha aggiunto: una rivoluzione del diritto allo studio, con più opportunità, più servizi, più progetti, più protezione e tutela del corpo studentesco, più responsabilità degli studenti, più cooperazione e competitività del Lazio rispetto ad altre aree geografiche europee”.