Ogni tre anni il massimo campionato italiano decide il suo futuro. La questione dei Diritti TV della Serie A è di fondamentale importanza per il futuro economico e non solo della Lega visto che questi introiti sono la parte più consistente delle entrate per le società impegnate in Serie A. La situazione per il triennio 2024-2027 è ancora lontane dal dirsi tranquilla con offerte ritenute troppo basse ed al di sotto degli standard europei. Facciamo, quindi, un po’ di chiarezza.
Cosa sono i diritti TV della Serie A?
I diritti TV della Serie A rappresentano i contratti di trasmissione televisiva che regolano la diffusione delle partite e degli eventi legati al campionato di calcio italiano. Essi sono di fondamentale importanza per il finanziamento dei club e per la promozione del calcio italiano a livello nazionale e internazionale.
Come vengono assegnati?
I diritti TV sono solitamente assegnati tramite un’asta o un processo di negoziazione tra la Lega Serie A e le emittenti televisive interessate. Queste emittenti, che possono essere sia canali nazionali che piattaforme digitali, acquisiscono il diritto esclusivo di trasmettere le partite della Serie A per un determinato periodo di tempo.
Perché sono così importanti?
I diritti TV della Serie A rappresentano un aspetto cruciale per il calcio italiano. Essi influenzano la visibilità, il finanziamento e la promozione del campionato di Serie A, contribuendo a costruire l’immagine del calcio italiano nel panorama nazionale e internazionale. I contratti di trasmissione televisiva rappresentano un’importante fonte di ricavi per i club e consentono ai tifosi di seguire le partite e godere dei contenuti legati alla Serie A, sia attraverso le emittenti tradizionali che tramite le piattaforme digitali.
La situazione attuale
Alla avvio dell’asta per i diritti, la Lega di Serie A aveva in mente una situazione ben più rosea di quella che realmente si è materializzata davanti ai loro occhi. Aver raggiunto la finale nelle tre competizioni europee non ha aiutato a rivedere al rialzo le offerte da parti delle emettenti televisive e digitali. Sui cinque competitor previsti che avrebbero dovuto partecipare all’asta, solo in tre hanno realmente presentato un’offerta visto che Amazon e Rai hanno deciso di fare un passo indietro.
La corsa, quindi, è a tre con Dazn, Sky e Mediaset che hanno fatto le loro proposte. Offerte, però, tutte rifiutate dalla Serie A che le ha ritenute troppo basse. Una situazione insperata ma non inaspettata. Dazn senza l’appoggio del colosso Tim non può garantire la stessa offerta messa sul piatto dell’ultima asta mentre Sky e Mediaset hanno voluto fare una offerta cauta e non eccessiva per i loro parametri. Le tre emittenti, quindi, hanno messo sul tavolo della Serie A un’offerta pari a 600 milioni di euro complessivi.
Una cifra incredibilmente bassa visto che la sola Premier League dall’ultima asta dei diritti TV ha guadagnato circa tre milioni di euro. Una differenza abissale giustificata (dalle emittenti TV) da un basso appeal verso il campionato italiano ormai lontanissimo dai fasti di un tempo.
Cosa succederà ora?
Dai rifiuti si passerà alle contrattazioni private. La Lega di Serie A incontrerà singolarmente le tre emittenti ovvero Dazn, Sky e Mediaset per ottenere l’accordo migliore in vista del triennio 204-2027. La “partita” non sarà facile da giocare e non è da escludere una mossa a sorpresa come, ad esempio, quella di concedere i diritti TV a più di una emittente.