Diritti al Cuore sfilerà, per la quinta volta, per le vie di Sassari, dietro lo slogan Diritti Orgoglio Cittadinanza.
Patrocinata dal Comune di Sassari e da altri enti, Diritti al Cuore, manifestazione contro omofobia, razzismo, sessismo e tutte le discriminazioni, vuole essere una risposta positiva ai frequenti episodi di violenza che registriamo nel nostro territorio, alla crescente ostilità nei confronti dei profughi e dei migranti, ai numerosi episodi di violenza sessista e alla strisciante omofobia che continua a condizionare le nostre esistenze.
Il raduno è previsto per le 17 in piazza Caduti del Lavoro. Il percorso del corteo attraverserà via Amendola, viale Italia, Emiciclo Garibaldi, via Cagliari, piazza Castello, piazza Azuni, piazza Tola. Qui si concluderà con uno spettacolo a cui prenderanno parte, in forma totalmente gratuita, i gruppi musicali Studio 54 e gli Archè e le Drag Queen Maddalena Sottocroce, Darla Fracci, la Trave Nell’Okkio, Armonik, Taylor Monroe, Alexandra Spacciabelli, Selene Wood, Elisabeth Queen, Rachel Aguilera. Oltre alla musica, la piazza sarà animata anche da spettacoli di Ramon Cacetada e della sua scuola di Capoerira, degli allievi del Centro Danza Simona Cillo, della compagnia teatrale S’Arza, e di Theatre an Vol. Dalle 24:00, alla fine del concerto, in via Adelasia 1, al circ. True Colors, si terrà Diritti al Party, la festa ufficiale di Diritti al Cuore. Ospite della serata, dai migliori club di Milano, il dj Stefano Radda, in consolle con il dj resident del Queer Party Graffio.
Tutti i fenomeni di discriminazione, pur nelle loro specificità, derivano da ignoranza e paura. Per questo gli organizzatori hanno ritenuto che mai come oggi fosse necessario scendere in piazza insieme, in una grande festa collettiva. La paura e l’ignoranza si combattono solo imparando a convivere nel pieno rispetto dei percorsi, delle scelte e dell’identità di ognuna e ognuno di noi.
Diritti al cuore rappresenta l’incontro dei tre principali movimenti di liberazione: il movimento LGBT (Lesbiche Gay Bisessuali Transgender), il movimento femminista e quello antirazzista, insieme per rivendicare i diritti e la piena cittadinanza di tutte e tutti e per diffondere una cultura del rispetto e di valorizzazione delle diversità.
«Dobbiamo pensare alla difesa dei diritti di tutti – ha detto il sindaco Nicola Sanna durante la conferenza -. Noi viviamo in quella parte di mondo che ha colonizzato, nel bene ma più spesso nel male, i Paesi poveri. Molte delle materie prime che hanno permesso lo sviluppo dell’Europa provengono dal cosiddetto Terzo mondo. Oggi noi abbiamo l’obbligo morale di aiutare queste popolazioni. Siamo tutti figli di una stessa umanità». E a questo proposito il primo cittadino ha commentato gli ultimi arrivi di profughi nel territorio sassarese: «In questi giorni stiamo gestendo una nuova emergenza. Abbiamo richiedenti asilo ospitati già in due strutture cittadine: vicino a San Pietro e a Predda Niedda. Ora abbiamo trovato sistemazione a Palmadula anche per i nuovi arrivati. D’altronde, come in ogni famiglia, ci si stringe un po’ per fare spazio a chi ne ha bisogno. Nelle famiglie contadine si dice sempre che un piatto di pasta e un giaciglio non si negano a nessuno. Ci tengo a ringraziare pubblicamente la popolazione di Palmadula, con cui siamo in continuo contatto, per l’accoglienza che ha riservato a queste persone». Per quanto riguarda il corteo del 13 giugno, il sindaco ha voluto sottolineare come «la città è ben lieta di accogliere questo momento festoso. Una manifestazione di colori e suoni che vuole dichiarare il diritto di tutti a potersi amare».
Durante la conferenza, gli organizzatori hanno spiegato come la manifestazione possa essere considerata una sorta di “Pride” (la manifestazione simbolo dei diritti e le libertà di tutti/e) esteso a coloro che vivono sulla propria pelle fenomeni di razzismo o discriminazione ma anche a chi desidera vivere in una società che fa dell’inclusione e della convivenza i suoi valori fondanti.
La piena cittadinanza di tutte e tutti significa, oltre ad una modifica dell’atteggiamento di ognuno di noi, a partire dal linguaggio, il riconoscimento dei diritti negati sulla base della provenienza geografica, dell’orientamento sessuale, del credo politico e religioso ecc.
Nello specifico attraverso questa manifestazione, gli organizzatori chiedono:
il diritto all’accoglienza di tutte le persone che fuggono da zone di guerra, dalla fame o dalle persecuzioni
l’estensione della legge Mancino (contro i crimini di odio) all’omofobia e alla transfobia
il matrimonio egualitario (estensione del matrimonio civile alle coppie gay e lesbiche)
educazione a una cultura del rispetto di tutte le diversità nelle scuole di ogni ordine e grado, nella sanità e nel settore socio-assistenziale (senza possibilità di obiezione di coscienza, nessuna coscienza può permettere la discriminazione!)
La manifestazione gode del patrocinio del Comune e della Provincia di Sassari e il patrocinio e il contributo del presidente del Consiglio regionale ed è promossa da Acos, AGedO SS, Amnesty International SS, Arci SS, ass. cult. Music & Movie, ass. senegalese Yakaar, CGIL SS, compagine teatrale Ouroboros, FLC CGIL SS, Collettiva Femminista, CPO comune SS, Emergency SS, Movimento Omosessuale Sardo, noiDonne2005, Teatro S’Arza, Temper