Avreste mai pensato che due mondi come la cucina e quello degli NFT potessero unirsi insieme? Questo l’obiettivo di Dine & Design, il format presentato dallo Chef Alessandro Miceli al Fuori Salone di Milano – Milano Design Week 2022.
Cucina ed NFT insieme
Due mondi così diversi eppure non sono mai stati così uniti. La “controprova” di questo inedito legame arriva al Fuori Salone di Milano dove lo Chef Alessandro Miceli ha presentato il suo formato dal nome “Dine & Design”. Una iniziativa che nel capoluogo lombardo ha riscosso un gran successo con molte persone che sono rimaste impressionate dall’idea dello Chef Miceli.
Intervista allo Chef Alessandro Miceli
Un’iniziativa davvero unica e particolare ma come nasce? Qual è stata la scintilla che ha reso possibile questo format? L’abbiamo chiesto direttamente allo Chef Alessandro Miceli:
Prima di parlare di questo particolare format, vorremmo chiedere: chi è Alessandro Miceli per Alessandro Miceli?
Alessandro è una persona che cerca di fare il suo lavoro nell’ambito ospitalità nel miglior modo possibile provando a dare la possibilità a tutte le persone che si avvicinano al mondo della ristorazione che siano clienti o dipendenti o colleghi e supplier di farne parte godendoselo, nel modo migliore, riuscendo a far avere un’esperienza di crescita ai ragazzi che lavorano con noi per portare la stessa filosofia che cerco di implementare io stesso: divertirsi e far divertire il cliente.
Essere professionali con il cliente assorbire anche la loro energia, godersi il momento, il lavoro è quello di riuscire a collaborare sinergicamente per riuscire a diventare una famiglia unica. Noi puntiamo sempre a migliorare le nostre qualità: ingredienti dei prodotti, la loro reperibilità e la velocità nel riceverli direttamente dalla fonte per avere un prodotto fresco da poter preparare al meglio questo è in linea di massima quello che cerchiamo di fare.
Alessandro è un ragazzo nato in Sicilia da una famiglia di contadini che ha avuto la possibilità sempre fin da piccolo di maneggiare prodotti alimentari (ho nonni, zii membri della mia famiglia, in tutto il mondo che sono bravissimi cuochi) come mio padre… Da lì la mia tendenza ad assaggiare e manipolare prodotti facilmente, inizialmente per gioco poi per passione: è così che ho voluto intraprendere il percorso del cuoco.
Da lì in poi è stato un itinerario che mi circondava e la mia ambizione sempre di portarmi avanti, l’esigenza di parlare inglese e di scoprire mondi diversi mi ha catapultato in Inghilterra e successivamente a Dubai. Mi sono ritrovato sempre a voler crescere spero di poter crescere ancora sempre di più, Alessandro vuole migliorare a qualsiasi età.
Alessandro è una persona semplice che vuole fare tanto con semplicità nel miglior modo possibile, per divertirsi e far divertire, è una persona che vuole “dirsi” di riuscire su certi aspetti a migliorarsi sempre di più e a realizzare quello che ha in mente e quelle fantasie culinarie, tutte queste visioni che non toccano soltanto l’esperienza gustativa ma anche l’esperienza personale incrociandosi tra loro.
Dine & Design, in cosa consiste?
Dine & Design è un format innovativo nato dalla collaborazione con l’Architetto Clara Voce in cui si intrecciano due tipologie di settori di design quella fisica costruttiva fatta da un artista/architetto e il design della cucina un vero e proprio zoom sul piatto.
Una presentazione composta di ingredienti che dà la possibilità a noi cuochi di valorizzare il nostro lavoro e riuscire a preparare una pietanza per i nostri commensali e contemporaneamente con questo connubio riuscire ad andare sulla tavola e cercare di comunicare con i nostri clienti, amici, collaboratori e chi nel settore, non solo dell’hospitality ma anche del design, che dietro qualsiasi preparazione, presentazione o programmazione c’è un enorme lavoro strutturale architettonico, di design; che siano i colori in questo caso o i sapori.
Un modo, una visione che permette di dare una vita un po’ più lunga e più lineare e spiegata a 360 gradi a tutte le creazioni culinarie, che sia io che i miei collaboratori prepariamo giornalmente, un documento grafico per dare una vita più longeva ai piatti che proponiamo.
Questo non si ferma soltanto all’esperienza culinaria, ai suoi ingredienti ma si estende ad ogni cosa che ci circonda: il tavolo, la sedia, il bicchiere, la scelta delle posate…
Perché la cucina entra nel vasto mondo degli NFT?
Fino a qualche mese fa veramente il mondo degli NFT era molto ridotto, una nicchia direi. E ancora oggi in verità stiamo solo grattando la superficie delle grandi potenzialità che la blockchain e i digital asset possono offrire, attraverso gli NFT, soprattutto nel nostro mondo, quello della ristorazione di qualità e autentica.
L’autenticazione delle esperienze eno-gastronomiche, come quelle turistiche, ma anche della qualità dei prodotti sarà sempre più importante e ambita e gli NFT sono qui per crearla.
Gli NFT rappresentano ormai prodotti e servizi della vita reale, ma così esclusivi, e documentabili che non possono essere pagati per il solo valore dei prodotti offerti. Un mondo che ci travolge e ci porta inevitabilmente nel futuro…
Dopo la presentazione in quel di Milano, come si svilupperà il format?
Stiamo per mettere su un sistema legato agli NFT che premia i clienti del nostro ristorante, che li rendi unici, ma allo stesso tempo coinvolge i produttori degli ingredienti che usiamo. Il 24 settembre lo lanceremo, in collaborazione con Crypto Dine Wine Art e sarà la prima volta per Dubai e forse per il mondo.
L’idea è che ogni evento vorrei svilupparlo con il format di Dine & Design, vorrei che diventasse “la norma” di come il menu andrà presentato ai clienti (con la spiegazione grafica e architettonica dei piatti, i bar code ecc. …). Sarà possibile avere accesso a tutte le informazioni riguardo i piatti proposti tramite una grafica esplicativa che descriverà a tutto tondo il food gustato.
Per ogni evento verrà creato un documento grafico, un primo passo verso l’educazione del cliente al cibo sia prima che dopo, fornendogli un vero e proprio background culturale. Tornando nello stesso luogo i piatti avranno esattamente gli stessi ingredienti, d’ora in poi tracciabili, disponibili e impressi nella memoria.
Una logica che in prospettiva sarà applicata all’intero progetto e design del ristorante, dal piatto al calice o alla posata utilizzata, un format di design comunicativo declinato su tutta l’esperienza culinaria, provvisto anche di bar code che indicherà la provenienza di ogni dettaglio.
Spesso, specialmente in questi due settori, ci si trova di fronte a copie di originali, che riducono e inquinano la qualità dell’intera esperienza. E’ fondamentale iniziare a proteggere il lavoro di chefs, aziende e designers.
Nella cucina come nel design, il futuro risiede nella tracciabilità, trasparenza e originalità: il vero valore consiste nell’unicità.
E ogni evento di valore potrà poi essere trasformato in nft…