Autunno freddo per il centrodestra europeo in poche settimane ha visto la fine dell’era Merkel e le dimissioni in Austria del cancelliere Sebastian Kurz. Due eventi che mettono in crisi il centrodestra europeo e che danno spazio non solo alle sinistre ma anche all’estrema destra.
Le dimissioni di Kurz in Austria
Lo avevano definito “wunderkind” ragazzo prodigio. Un giovane dalle spiccate doti politiche che a 24 anni era diventato segretario di Stato, a 27 ministro degli Esteri e a 31 cancelliere dell’Austria. Una volta in carica, poi, era riuscito a trovare un accordo con i Verdi. In pratica era riuscito a portare avanti insieme tematiche delicate come la questione migranti e le istanze del clima. La sua corsa, però, lo scorso 9 ottobre si è fermata. Sebastian Kurz ha dovuto presentare le dimissioni dalla carica di cancelliere austriaco dopo le accuse di favoreggiamento della corruzione. Kurz è accusato di aver utilizzato soldi pubblici per commissionare sondaggi che lo vedessero in vantaggio. Accuse, a suo dire false, alle quali avrebbe voluto opporsi dalla sua poltrona di cancelliere ma la pressione politica, anche interna al partito, lo ha costretto a dare le dimissioni. Il suo successore sarà l’attuale ministro degli Esteri, Alexander Schallenberg.
La fine dell’era Merkel
Facciamo un piccolo passo indietro nel tempo, allo scorso settembre, alle elezioni politiche in Germania. L’Unione Cristiano Democratica, che guidava il Paese dal 2005, è stata sconfitta dal Partito Social Democratico. Su questa sconfitta cade indubbiamente il peso della scelta della Merkel di non candidarsi per un quinto mandato consecutivo. Nel frattempo le trattative di Olaf Scholz con i Verdi e il Partito Liberaldemocratico sembra stiano procedendo bene; questo significa che non solo è finita l’era Merkel, durata 17 anni, ma che, dopo quasi vent’anni, la destra torna all’opposizione.
Cosa accade alle destre europee
L’uscita di scena di Merkel e Kurz, avvenute a poche settimane l’una dall’altra, mettono in seria crisi la destra moderata europea. Angela Merkel e Sebastian Kurz sono stati punti di riferimento indiscutibili per quest’area politica non solo nei loro Paesi ma per l’intera Europa. Senza di loro si apre un vuoto accentuato dall’indebolimento del Partito Popolare Europeo (PPE). Un vuoto che da un lato è colmato dalle forze direttamente antagoniste, cioè quelle di sinistra forti in Paesi come Danimarca, Finlandia, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna. Dall’altro, in Europa, stanno avanzando con sempre maggiore impeto le destre populiste, quelle più estreme, che sono anche queste in netta frattura con le destre moderate. La Polonia, insieme all’Ungheria, ne è un esempio lampante. Quella stessa Polonia che non più di una settimana fa, in nome della sovranità nazionale, ha messo in discussione il primato del diritto europeo su quello nazionale.
In copertina foto di ресс-служба резидента России. Fonte: http://www.kremlin.ru/events/president/news/56951/photos