La dilazione dei pagamenti di tributi e l’impugnazione di atti amministrativi sono due diritti che tutelano pubbliche amministrazioni e cittadini. Sono, al tempo stesso, due strumenti utilizzati molto spesso. Il primo, che si concretizza con la rateizzazione della cifra dovuta, infatti, consente alle amministrazioni pubbliche di rientrare di somme a credito che altrimenti non potrebbero essere versate dai contribuenti. Il secondo mette al riparo i cittadini da eventuali errori di calcolo degli enti pubblici. I due diritti sono in conflitto tra loro o possono coesistere? La domanda sorge dopo la segnalazione della Camera degli Avvocati Tributaristi di Napoli su alcune procedure messe in atto dal Comune di Napoli e da Napoli Obiettivo Valore S.r.l., la società di scopo costituita da Municipia S.p.A. per il servizio di riscossione dei tributi. Vediamo nel dettaglio.
Impugnazione atti amministrativi
La legge garantisce al cittadino la possibilità di impugnare un atto amministrativo, ovvero di presentare ricorso. Il ricorso può essere volto all’annullamento del provvedimento o a uno sgravio. I provvedimenti che si possono impugnare, secondo la disciplina del Contenzioso tributario sono:
- i provvedimenti che irrogano una sanzione
- il ruolo e la cartella di pagamento
- gli avvisi di accertamento di un tributo
- gli avvisi di liquidazione di un tributo
- gli avvisi di mora,
- le iscrizioni di ipoteca sugli immobili
- i fermi di beni mobili registrati
- gli atti relativi a operazioni catastali
- ii rifiuti espressi o taciti della restituzione di tributi, sanzioni pecuniarie ed interessi o altri accessori non dovuti
Il tempo per presentare ricorso è indicato sul provvedimento, generalmente è di 60 giorni dal ricevimento del provvedimento stesso.
Dilazione pagamenti
Lo strumento della rateizzazione dei tributi si fonda su diversi diritti del contribuente, tra i quali:
- l’interesse fiscale
- il rispetto dell’integrità patrimoniale del contribuente
- l’impugnabilità del provvedimento di diniego
Il quadro economico degli ultimi anni ha portato ad affidarsi sempre di più alla rateizzazione che è diventata un ottimo compromesso tra le esigenze economiche del contribuente e la necessità delle pubbliche amministrazioni di riscuotere i crediti. Le rateizzazioni fatte dall’Agenzia delle Entrate sono diventate ormai automatiche mentre quelle di Equitalia per importi superiori a 50mila euro richiedono una verifica delle effettive difficoltà del contribuente nel versare la cifra in oggetto in un’unica soluzione.
Cosa sta accadendo a Napoli
E’ in questo contesto che va valutato l’operato del Comune di Napoli e di Napoli Obiettivo Valore S.r.l., la società di scopo costituita da Municipia S.p.A., come dicevamo, per il servizio di riscossione dei tributi. La modulistica a disposizione dei contribuenti sulle apposite pagine del sito comprende l’istanza di dilazione dei pagamenti. Per ottenere il rateizzo, però, il contribuente deve riconoscersi debitore dell’importo di cui richiede la rateizzazione e rinunciare formalmente o all’impugnativa in atto o alla prosecuzione della lite pendente.
Con tale pratica si permette al contribuente il diritto di usufruire della dilazione del pagamento ma non dell’impugnazione dell’atto relativo al tributo da pagare. In parole semplici, si impone al cittadino di scegliere tra due diritti che in realtà non confliggono tra loro. E’ facile intuire che, in una situazione di bisogno, il contribuente sceglierà la rateizzazione a discapito della dell’impugnazione.
Come sottolinea la Camera Avvocati Tributaristi di Napoli “Napoli Obiettivo Valore, quindi, agisce anche in violazione dei regolamenti comunali in materia di Imu e Tari che nulla prevedono in tal senso. La dilazione del pagamento è prevista per consentire al cittadino-contribuente di far fronte ad una situazione temporanea di difficoltà finanziaria: egli ha quindi diritto alla rateazione senza alcuna condizione“.
Le disposizioni sulle dilazioni dei pagamenti stabiliscono, infatti, che la rateizzazione deve essere accettata dall’amministrazione pubblica senza alcuna condizione per il cittadino.
In copertina foto di Steve Buissinne da Pixabay