Sembra che esistano due Italie: una ufficiale che viene fuori dall’azione di governo e che è tutta affaticata dietro a ‘Spread’ e ‘Crescita’ e che da oggi, con le ‘Liberalizzazioni’ panacea di tutti i mali, s’incammina fiera verso il domani e una ufficiosa che, invece, corre appresso alla sopravvivenza e spesso non ce la fa
I problemi che affliggono l’Italia: miseria, fallimenti, pignoramenti, vecchiaia e disoccupazioneUn quadro preoccupante quello che emerge dal rapporto ‘Noi-Italia’ 2012, diffuso dall’Istat in data odierna.Nel 2010, in Italia le famiglie in condizioni di povertà relativa sono l’11% di quelle residenti. Si tratta di 8,3 milioni di individui, il 13,8% della popolazione residente. La povertà assoluta coinvolge il 4,6% delle famiglie, per un totale di 3,1 milioni di individui. Sul fronte della disoccupazione, secondo l’istat il 48,5% dei disoccupati italiani è senza lavoro da oltre un anno. Nella classifica della disoccupazione di lunga durata, l’Italia è nella parte alta (al sesto posto) della classifica europea. In un anno, dal 2009 al 2010, la disoccupazione di lunga durata, è aumentata del 4%.Difficile a questo riguardo la situazione per i giovani. Sempre nel 2010, più di 2 milioni di giovani, pari al 22,1% (oltre 1 su 5) della popolazione tra 15 e 29 anni, era fuori dal circuito formativo e lavorativo. I cosiddetti “Neet” toccano in Italia la quota più alta dell’Eurozona e la seconda maggiore dell’intera Unione europea, alle spalle della Bulgaria. Dai dati dell’Istat emerge anche un dato sconfortante circa il livello di istruzione. A fronte di una produzione editoriale che conta in media 3,5 copie di opere librarie stampate per abitante all’anno, nel 2011 solo il 45,3% della popolazione italiana ha letto almeno un libro nel tempo libero nell’arco di dodici mesi.
Fonte: Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” e “Sportello dei Diritti”