Conto alla rovescia per il passaggio del digitale terrestre dal sistema attuale Dvb-T al Dvb-T2. Un passaggio che, per garantire gli alti standard qualitativi promessi, richiede, ovviamente, l’adeguamento degli apparecchi televisivi. L’Italia, però, non sembra ancora pronta per questa innovazione e all’orizzonte potrebbe esserci la possibilità di una proroga che più in là il nastro di partenza.
Digitale terrestre: cos’è il sistema Dvb-T2
Come chiaramente spiegato sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico (Mise), il Dvb-T2 è uno standard di ultima generazione per le trasmissioni su digitale terrestre stabilito dal consorzio europeo. L’alta qualità visiva si basa sulla “banda 700”, la stessa utilizzata per i servizi mobili 5G. Dopo l’avvenuto passaggio alla nuova tecnologia che si svolgerà in due step (il primo il prossimo ottobre, il secondo a giugno 2022), potranno guardare i programmi televisivi solo coloro che avranno un televisore compatibile.
Vale a dire un apparecchio acquistato a partire da gennaio 2017 per il primo step e a partire da dicembre 2018 per il secondo step. A partire da queste date, infatti, i rivenditori hanno avuto l’obbligo di mettere in vendita solo apparecchi compatibili con il nuovo sistema di digitale terrestre. In alternativa si può corredare il proprio televisore di un decoder compatibile che dovrà essere stato acquistato nelle stesse date ora indicate per i televisori.
Come vedere la tv in Dvb-T2
Per verificare la compatibilità del proprio apparecchio televisivo, nel caso in cui non si ricordi la data di acquisto o si non si abbia più il manuale d’istruzione, si può fare un semplice test. Sintonizzarsi sul canale 501, 505 o 507: se si vedono rispettivamente Rai 1 HD, Canale 5 HD o LA7 HD, vuol dire che si è pronti per il passaggio al primo step, cioè dalla codifica MEG-2 a MPEG-4, che permetterà la visione esclusivamente dei canali in alta definizione (HD). Per essere pronti al secondo step, invece, bisogna fare il test sui canali prova 100 e 200 e assicurarsi che su questi due canali appaia la scritta “Test HEVC Main10”.
Dvb-T2: l’Italia è pronta?
No, l’Italia no sembra essere pronta. Secondo le stime di Confindustria a settembre circa 1,4 milioni di famiglie non saranno pronte per il passaggio alla tecnologia MPEG-4 mentre il prossimo giugno le famiglie che non potranno accedere alla tecnologia HEVC Main10 saliranno a 11 milioni perché non in possesso di apparecchi idonei. A questo proposito l’associazione guidata da Carlo Bonomi ha proposto al Mise una proroga delle date dei due
passaggi per consentire alle famiglie di attrezzarsi adeguatamente. Come alternativa allo switch off del Dvb-T2 Confindustria ha proposto quello che in gergo tecnico si definisce un “simulcast”, la coesistenza, cioè, di entrambi i sistemi per i primi tempi di attivazione della nuova tecnologia. Questa soluzione consentirebbe l’allineamento ai nuovi standard sia da parte delle famiglie, con l’acquisto dei secondi e terzi televisori, sia da parte delle tv locali.