Si è svolta a Firenze la terza edizione di Ddd – International Conference on Digital Disease Detection. Approdata per la prima volta in Europa – dopo due edizioni a Boston e San Francisco – Ddd ha portato nel capoluogo toscano ricercatori, scienziati, informatici e imprenditori provenienti sia dal mondo accademico che dal settore privato. È stata l´occasione per confrontarsi sui temi legati a uno dei campi più dinamici e innovativi nella ricerca tecnologica e scientifica applicata al mondo della salute: lo studio, la previsione e la prevenzione delle malattie attraverso strumenti digitali.
Organizzata in collaborazione da Healthmap, Skoll Global Threats Fund e Isi Foundation di Torino (coordinatrice locale dell´evento), Ddd si è tenuta negli stessi giorni e luoghi di Www2015, la ventiquattresima World Wide Web Conference: un apparentamento non casuale che ha permesso di mettere in contatto diretto le due comunità dei digital detection scientists e dei web scientists, in un continuo intreccio e stimolo reciproco di idee, riflessioni, innovazioni e proposte per il futuro.
“La digital disease detection è una disciplina che avrà un ruolo sempre più importante in futuro”, afferma Ciro Cattuto, direttore scientifico della Isi Foundation e membro del comitato organizzatore di Ddd. “Il suo obiettivo è l´uso di nuove sorgenti di dati da social network, smartphone e sensori indossabili per lo studio, la prevenzione e il controllo di malattie, sia a livello di popolazione che alla scala individuale”. Ai due giorni della conferenza hanno partecipato oltre 200 ospiti provenienti da più di 40 Paesi diversi. Particolarmente seguiti dal pubblico sono stati gli appuntamenti dedicati alla lotta contro Ebola e alle tematiche etiche, oltre al keynote di Jay Bhatt (Chicago Department of Public Health) sulla strategia digitale che la città di Chicago sta mettendo in atto al favore della salute dei suoi cittadini.
La conversazione e l´approfondimento degli argomenti trattati in Ddd sono poi proseguiti online, con un´intensa attività di commento e discussione sui social network. “Internet, i social media e le tecnologie digitali non stanno solo rivoluzionando il mondo della comunicazione, ma ci offrono anche strumenti straordinari per rispondere alle necessità sanitarie del nostro tempo”, dice Cattuto. “Oggi è possibile sviluppare reti di sorveglianza più efficaci grazie ai Big Data e alla raccolta di informazioni che provengono dai social network, da comunità partecipative in crowdsourcing, dai sensori corporei inseriti nei wearable, i dispositivi che si indossano.
Lo sviluppo di sistemi di raccolta, analisi e interpretazione delle informazioni – come quelli di cui si è parlato nei panel e nelle presentazioni di Ddd – sarà decisivo per rendere ancora più efficiente la prevenzione e la lotta contro le emergenze sanitarie in tutto il mondo”.