Caterina Schiappa è la founder del progetto Digital Bench.
Insegna all’Università Europea di Roma, cultrice della materia del corso di laurea Relazioni Pubbliche Economiche e Finanziare, si occupa della parte digitale da circa 7 anni ed in più è titolare al centro Academy dell’Università di un corso di alta formazione Digital personal branding come valorizzare il proprio personal branding sul web.
Caterina oggi rappresenta un punto di riferimento per la formazione di imprenditori e professionisti, che vogliono imparare a comunicare la propria unicità attraverso una modalità positiva. Tutto questo e molto altro riesce a realizzarlo grazie al suo progetto Digital Bench.
Come nasce Digital Bench?
Digital Bench nasce nel 2019 a seguito di una vicenda personale, la morte di mio padre. Nasce da una panchina, digital bench infatti vuol dire panchina digitale. Realizzare da una piccola routine quotidiana un circuito di scambio, iniziando a creare delle pillole video che si diffondono su youtube.
La panchina da dove tutto è partito si trova sul lago di Scanno in provincia dell’Aquila, dove c’è “Il Sentiero del cuore” che vengono a visitare da tutta Italia. Qui ci sono le mie origini. Questa panchina rappresenta sia il punto di partenza che il punto di arrivo per il mio allenamento sportivo. Una sorta di luogo dove arrivano le mie migliori intuizioni, dove incontro la mia parte più creativa , dove nascono le mie migliori idee. Erano i primi giorni dell’anno 2019, il 4 febbraio scompare mio padre, inizia un periodo difficile. Con coraggio decido di tornare su questa panchina dopo qualche giorno dalla sua scomparsa. Sento l’esigenza di tornare li, per me rappresenta una sorta di rifugio, un luogo in cui ho fatto i conti con la solitudine ed ho scoperto una visione nuova che è diversa dall’isolamento.
Il tuo mondo quindi è sempre stata la comunicazione è un po’ come se tu avessi messo la tua competenza a disposizione degli altri, facendone un racconto molto introspettivo e personale attraverso il digital?
Si infatti durante il lockdown ho scritto un libro “Il passo della sosta” dove all’interno c’è un capitolo che racconta tutti i dettagli di questa trasformazione, dall’evento della morte di mio padre alla nascita del digital Bench. Nel capitolo 1 ad esempio, racconto come già nell’anno 2017, questa panchina fosse oggetto di ammirazione da parte mia. In quell’angolo ci sono due panchine, ma io sono sempre stata attratta da quella di destra, avevo già tante foto di quella panchina che la ritraevano.
Qual è il tema principale del libro?
Nasce da un’esperienza che ho vissuto a Roma durante il lockdown, eravamo tutti chiusi il tempo era diluito. Ogni mattina dopo il mio caffè raggiungevo la mia libreria e sceglievo un passo, tratto dal distillato del pensiero di un autore diverso. Raccolgo cosi questi passi e nasce una routine, registro la mia voce e sempre con coraggio condivido tutto sui social. Faccio una serie di esplorazioni, questa cosa mi diverte, mi fa stare bene e decido di raccontare tutti i passaggi che poi sono diventati 7 step, che riportano ad una meditazione creativa multidimensionale. L’ho chiamata cosi perché facilita l’attivazione di tutti i sensi, anche quelli meno conosciuti dalla tradizionale visione scientifica come l’intuito. Essendo io appassionata di neuroscienze, avendo studiato la scienza della felicità. Essendomi certificata come genio positivo, sono andata ad indagare cosa mi accadeva durante questa esperienza. In sostanza scrivo questo libro raccontando quello che vivo 5 minuti al mattino, che sono i 5 minuti sacri della mia giornata, 365 pagine una al giorno , passano le settimane i mesi è passato un anno intero.
Durante il lockdown hai creato il flash mob digitale di cosa si tratta?
Durante il lockdown ho avuto un picco di creatività pazzesco ed ho dato vita ad un altro progetto, decido di proporre sui social un flash mob digitale. Mi sono fatta una domanda: Infermieri, medici si adoperavano per dare una mano ed io che sono in casa lavoro al digitale, come posso aiutare l’umanità nel mio piccolo? Decido così di invitare online chiunque ad argomentare su 7 temi: lettere, la creazione, l’inclusione, l’ascolto , la trasformazione, la divulgazione ed il dono . Siamo partiti ad essere in 3 a fare questi video, fino ad arrivare a 30 persone, arrivavano da tutta Italia a raccontarmi di questi temi.
Tutto questo si è poi evoluto nel Cammino delle panchine, ce ne parli?
Alla fine del lockdown appena avevamo la liberta di vederci dal vivo, ho invitato tutte le persone che avevano partecipato a questo falsh mob digitale a fare una grande festa. Perché eravamo stati bene insieme quella settimana virtualmente, cosi ci siamo incontrati a Scanno, abbiamo celebrato questo incontro ed abbiamo dato un colore a queste panchine. Da qui è nato il percorso formativo “Il cammino delle panchine” dove ad ogni sosta c e una panchina dedicata ad un colore diverso.
Oggi di cosa si occupa Digital Bench?
E’ una piattaforma che accoglie professionisti ed imprenditori visionari sfiduciati dalla mancanza di focus, paura del giudizio, utilizzo inconsapevole dei social network che impediscono loro di attrarre clienti in target e allineati ai propri valori. Su Digital Bench imparano a liberare la propria unicità. Lavorano sull’insicurezza, sulla sindrome dell’impostore che gli impedisce di posizionarsi come esperti di settore e valorizzare la propria unicità. Fanno un percorso di 7 settimane, alla fine del corso hanno anche la possibilità di aprire un canale tematico. Digital Bench è anche una social web tv, con 20 canali tematici. Digital Bench oggi aiuta decine di professionisti, imprenditori visionari, coach, consulenti finanziari, operatori olistici a valorizzare la propria unicità ed accelerare positività al fine di contrastare il negative bias.
Ci racconti di cosa si tratta la Certificazione di genio positivo ?
E’ un esperto di scienza della felicità. Una disciplina che aiuta a capire che la felicità non è soltanto uno stato d’animo, un’emozione, ma un muscolo, una competenza che noi possiamo allenare. Tale scienza aiuta le persone a cambiare, facendo un salto dalla modalità reactive alla modalità responsive. Passando da una chimica negativa, dettata dal fatto che l’essere umano è tendenzialmente portato ad agganciare il negativo. Un bias negativo che ha aiutato nel tempo l’essere umano, sovrastimando le minacce e sottostimando le opportunità.
Il genio positivo trasferisce con i vari strumenti tecnici, il fatto che abbiamo la possibilità di riscrivere il comportamento del nostro cervello. Noi produciamo ormoni come: dopamina, ossitocina, endorfine etc. sono ormoni buoni della felicità, che aiutano il nostro cervello a spazzare via le sostanze tossiche come il cortisolo ormone dello stress. Il genio positivo spiega il motivo per cui la felicità non è una meta, ma è il viaggio. La felicità è lo stato naturale dell’essere umano. Ogni giorno puoi provare benessere per vivere in pienezza allineato con i tuoi valori . Il genio positivo porta nel mondo la possibilità di scoprire il proprio scopo evolutivo. Io come Digital Bench sono una cultrice del concetto di unicità, che porto in tutte le mie attività. Nel percorso delle 7 settimane si impara a valorizzare l’unicità di un professionista rispetto da un altro.
Caterina le attività ed i progetti di cui ti occupi sono davvero tanti come fai a fare tutto questo?
Quando hai un perché forte ed uno scopo evolutivo ben chiaro ed allineato ai tuoi valori non senti mai la stanchezza.