L’alimentazione della donna durante la gravidanza e il puerperio rappresenta uno degli elementi fondamentali per la salute della futura mamma e del nascituro. Una dieta varia e ben bilanciata è alla base delle regole per affrontare una buona gravidanza, assicurare al piccolo lo stato di buona salute ed evitare malattie e malformazioni.
La donna, durante la gravidanza e tutto il periodo dell’allattamento, dovrebbe far attenzione alla propria alimentazione restando quanto più federe alle Linee Dietetiche nazionali ed internazionali (ADA Reports. Position paper of the American Dietetic Association and Dietetians of Canada:Communities, Luxembourg, Società Italiana di Nutrizione Umana. LARN REVISIONE 1996-97). Se “mangiate bene” niente paura, basterà soltanto aumentare un po’ le dosi, se, invece, proprio non riuscite ad avere una corretta alimentazione allora, su consulto medico, sarebbe bene integrare quanto basta la vostra dieta.
Le cause principali per cui si possono riscontrare delle insufficienze dietetiche non sono poche e non vanno sottovalutate, fra queste annoveriamo:
· Dieta sbilanciata
· Malassorbimento
· Anoressia, bulimia
· Abitudini alimentari
· b
· Alcoolismo
· Fumo
· Gravidanza gemellare
· Acido folico
Vediamo un po’ più da vicino cosa ci serve e come farne scorta:
L’acido folico: o vitamina B9 è una vitamina del gruppo B, l’organismo se ne serve principalmente per la sintesi del DNA e delle proteine, per la formazione di emoglobina nei globuli rossi, per la costruzione dei tessuti che vanno incontro a processi di proliferazione e differenziazione, tra cui i tessuti embrionali. Normalmente non viene prodotto dall’organismo ma si assume con l’alimentazione, in gravidanza il fabbisogno di acido folico raddoppia. Si può ricorrere, oltre ai classici integratori da banco disponibili in farmacia, ad alimenti che ne sono fonte preziosa. Parliamo di verdure a foglia larga, fegato, agrumi, legumi, pane integrale, sono tutti alimenti che permettono di far scorta di folati.
Il deficit di acido folico predispone al rischio di malformazioni fetali, tra cui la spina bifida, di aborti e parti pretermine, di gravidanze a rischio, distacchi intempestivi di placenta ecc. Il tubo neurale si chiude entro 30 giorni dal concepimento (tra il 17esimo e il 29esimo giorno), quando la donna spesso non sa ancora di essere incinta, quindi l’assunzione dell’acido folico andrebbe iniziata almeno un mese prima dell’inizio della gravidanza e continuata almeno nei primi 3 mesi. Nelle donne particolarmente a rischio (precedente neonato con spina bifida, ad esempio) un supplemento di 4-5 mg al dì di acido folico darebbe risultati migliori.
Il Ferro Le linee guida consigliano una apporto ferroso di circa 30mg durante la gestazione per aumentarne le dosi dopo il concepimento su consulto ginecologico. La carenza di ferro può generare serie conseguenze e sarebbe bene integrarlo in maniera oculata sia durante il periodo gravidico che dopo il parto, mentre durante l’allattamento la maggior parte dei medici non ritiene fondamentale aumentarne il fabbisogno. Alimenti ricchi di ferro raccomandati in gravidanza sono: carne magra, pesce, pollame, frutta a guscio e cereali arricchiti.
Calcio e Vitamina D: Durante gravidanza e allattamento sussiste nella donna un’aumentata efficienza nell’assorbimento del calcio, inoltre, vi è la necessità di fornire un giusto apporto di calcio al feto. Circostanze queste, che portano a consigliare l’ assunzione di vitamina D e calcio sia attraverso integratori sia con prodotti lattiero caseari. L’eventuale integrazione di vitamina D e calcio è di fondamentale importanza per tutte quelle donne che si espongono poco al sole, che non consumano prodotti lattiero caseari poiché allergiche o intolleranti poiché più esposte al rischio di carenza.
DHA: un feto incamera 67mg di DHA al giorno durante l’ultimo trimestre di gravidanza, lo assume grazie alla placenta che ne assicura il trasporto da madre a figlio. Un insufficiente apporto di DHA può causare disturbi nervosi, psicomotori e dello sviluppo cognitivo della prima infanzia. I livelli di DHA nel latte materno variano in condizioni normali, fra lo 0,05% e l’1,4% degli acidi grassi e dipendono dalla qualità del latte materno. In donne che seguono una dieta vegetariana pura, ad esempio, i livelli di DHA risultano spesso insufficienti; intermedi in donne onnivore e molto alti nel caso di donne che seguono una dieta ricca di pesce. Particolare attenzione va fatta per le donne fumatrici o ex fumatrici, poiché il fumo abbassa i livelli di DHA.
Magnesio: il magnesio risulta molto importante in gravidanza, poiché, svolge un’azione stabilizzante delle membrane cellulari consentendo l’ottimale svolgimento dei trasporti elettrolitici, del processo di contrazione muscolare e di conduzione nervosa. Rappresenta un elemento essenziale per l’integrità delle cellule e garantisce le condizioni ottimali per il corretto svolgimento dei processi metabolici. Si trova normalmente nel latte, nei cereali decorticati, verdure a foglia verde e legumi.
Iodio: anche questo è un elemento da non sottovalutare, una carenza di iodio nella futura mamma, può causare ipotiroidismo fetale che, a sua volta, può portare al cretinismo. Se una eventuale carenza si presenta a fine gravidanza il danno potrebbe essere inferiore rispetto ai primi mesi. Arginare il rischio è semplice, basta integrare lo iodo con l’assunzione di una quantità giornaliera di 175 mg.
L’utilizzo di integrazioni alimentari durante la gravidanza è sicuramente un elemento importante per la salute della futura mamma e del nascituro, tuttavia, il processo di integrazione è un qualcosa da porre in essere con cautela e sotto consiglio medico. In dosi elevate, le stesse sostanze che a primo sguardo potrebbero risultare innocue, se assunte in dosi elevate rappresentano un rischio vero e proprio