Il pittore Alfredo Troise, artista particolare, innovativo e geniale finalmente espone nella città in cui è cresciuto: Arzano, con la mostra “Dicotomie Visive”: vernissage che si inserisce nella cornice di cultura ed arte promossa all’interno del territorio locale.
Alfredo Troise, affetto dalle sindrome di Gilles de la Tourette presenta il proprio lavoro e la sua capacità artistica in un percorso che vedrà le sue opere esposte nell’aula magna del plesso scolasticoDon Geremia Piscopo in via Napoli, ad Arzano. Sarà possibile sul luogo incontrare l’autore stesso e ammirarne le opere, allietati da un piacevole sottofondo musicale.
L’evento
L’iniziativa artistica è promossa dall’associazione “Liberamente” presieduta da Simone Paride Russo. Il presidente Russo introdurrà un dibattito sull’iniziativa, moderato dal giornalista Mimmo Caiazza.
“Lotte interiori e affanni, io vivo fra due energie molto forti– afferma l’artista– una legata ad una sindrome l’altra, all’esigenza di esprimermi pittoricamente cercando di esorcizzare e convogliare tutti i disturbi e l’esplosività che la sindrome di Gilles de la Tourette mi comporta.
Gli occhi che rappresento e i volti sono quelli delle persone comuni pronte a redarguirmi ad una mia esclamazione volgare legata alla Coprolalia (turpiloquio)- spiega Troise– Gli sguardi poco clementi e le occhiatacce sdegnose della gente comune, essere continuamente osservato ed additato come un oggetto misterioso od un fenomeno da baraccone, mi porta ad essere ossessionato nel riprodurre occhi e sguardi, che a loro volta sono gli stessi miei quando scruto il mondo la gente quando mi lancio nella giungla metropolitana che mi attanaglia e mi tiene in costante autodifesa- conclude poi l’artista– ed in guardia dagli atteggiamenti poco gentili del popolo, pronto a voltarsi ogni qual volta un tic motorio o verbale è pronto a farsi sentire”
L’artista
Alfredo Troise, classe 1976, originario di Napoli centro ma cresciuto ad Arzano, periferia priva di sfoghi, servizi e strutture. Una cittadina che non vuole smettere di essere ancora “paese” e che “consuma” i suoi figli.
Eppure, la noia, il degrado, la diffidenza, la controcultura violenta e deviata dell’area a nord di Napoli non hanno scoraggiato l’estro di Alfredo, anzi, questi elementi sono stati per lui fonte di ispirazione. Un artista e uomo complesso, un pittore che disegna occhi struggenti che scrutano e analizzano la società. Occhi che raccontano di tutto e che ti guardano con interesse e amore, e che mai mettono in soggezione.
Un artista che non nasconde una sua peculiarità: la sindrome di Gilles de la Tourette, malattia che comporta disordine neurologico caratterizzato dalla presenza di tic motori e fonatori incostanti, talvolta fugaci, altre volte cronici, la cui gravità può variare da estremamente lievi a invalidanti. Alfredo non controlla il turpiloquio, come non lo controllavano geni come Mozart e Molière.
La sua condizione invalidante non ha scalfito la sua arte, che da anni è apprezzata a Napoli, in Campania e in altre Regioni. Il suo è un curriculum di tutto rispetto, e vanta decine di mostre, tra cui finalmente sarà inserita anche “Dicotomie Visive”