Turchia e l’Unione europea hanno riconfermato il loro impegno per l’attuazione del loro piano d’azione comune attivato il 29 novembre è stato raggiunto il 2015. Molti progressi già, tra cui l’apertura della Turchia del suo mercato del lavoro ai siriani, sono sotto protezione temporanea tra cui: l’introduzione di nuovi requisiti per i visti per i siriani e di altre nazionalità, intensificati gli sforzi di sicurezza da parte della guardia costiera turca e di polizia e infine la condivisione delle informazioni migliorata.
Inoltre, l’Unione europea ha iniziato l’erogazione dei 3 miliardi di euro del Fondo per i rifugiati in Turchia per progetti concreti e il lavoro ha avanzato sulla liberalizzazione dei visti e nei negoziati di adesione, tra cui l’apertura del capitolo 17 dicembre scorso. Il 7 marzo 2016, la Turchia, inoltre, ha deciso di accettare il rapido ritorno di tutti i migranti, non hanno bisogno di protezione internazionale traversata dalla Turchia in Grecia e di riprendere tutti i migranti irregolari intercettati in acque turche. Turchia e l’UE hanno inoltre convenuto di continuare a intensificare le misure contro i trafficanti di migranti e accolto con favore la creazione di attività NATO sul Mar Egeo.
Allo stesso tempo, la Turchia e l’UE riconoscere che ulteriori sforzi sono necessari.