(Adnkronos) – “Ma con tutto quello zucchero ti verrà diabete”. Chi non lo ha sentito almeno una volta pensando a un fondo di verità? E’ invece uno dei falsi miti più diffusi sulla malattia con cui convivono quasi 5 milioni di persone in Italia, mentre un milione non sa di averla e circa 4 milioni sono ad alto rischio di svilupparla. In vista della Giornata mondiale del diabete, che si celebra il 14 novembre, una campagna di sensibilizzazione, promossa da Theras, smonta le 10 fake news principali, popolando alcune delle principali città italiane di frasi ‘corrette’.
“E’ fondamentale smantellare le falsità che circondano il diabete e promuovere una comprensione più approfondita per ridurre lo stigma e migliorare la qualità della vita dei pazienti – sottolinea Riccardo Candido, presidente dell’Associazione medici diabetologi (Amd) – offrendo l’accesso a informazioni accurate. Il diabete è una condizione cronica che coinvolge molti aspetti della vita e le ‘fake news’ possono plasmare le percezioni e indurre comportamenti sbagliati – avverte – che possono avere conseguenze gravi anche per la salute. Correggendole possiamo promuovere una maggiore consapevolezza e una migliore comprensione del diabete, fornendo strumenti necessari per adottare scelte informate per la propria salute”.
Mangiare zucchero causa il diabete: falso. “Il diabete non è causato da un eccesso di zuccheri, ma da una mancanza assoluta di insulina nel caso del diabete di tipo 1, e da una ridotta produzione di insulina associata a una ridotta sensibilità insulinica nel diabete di tipo 2 – spiega Candido – Questo ormone, normalmente, garantisce che il livello di zucchero nel sangue sia sempre lo stesso, indipendentemente dalla quantità di dolci ingerita. L’eccessivo consumo di grassi animali (saturi) e in minor misura l’eccesso di zuccheri semplici (dolci) può contribuire all’aumento di peso che a sua volta induce insulino-resistenza e comparsa di diabete di tipo 2”.
Il diabete si trasmette solo per via ereditaria: falso. “In entrambe le forme di diabete più frequenti, si eredita una predisposizione genetica a sviluppare la malattia. La sola predisposizione genetica non è sufficiente ad ammalarsi di diabete. Certo, la familiarità conta, ma avere un padre o una nonna con diabete non vuol dire che ci ammaleremo sicuramente – chiarisce il presidente Amd – così come non aver nessun malato in famiglia non può darci la certezza di evitare l’insorgenza di questa malattia, a meno che non osserviamo uno stile di vita sano, nel caso di diabete di tipo 2”.
Le persone con diabete non possono consumare carboidrati: falso. “Le persone con diabete devono limitare gli zuccheri semplici (i dolci) per evitare il sovrappeso o l’obesità, così come le persone senza il diabete, perché per loro questi sono i principali fattori di rischio per il diabete di tipo 2. Non si deve rinunciare per forza ai dolci, se consumati nelle occasioni speciali e seguendo i giusti accorgimenti, ad esempio saltando il primo piatto se ne può fare uso. Fondamentale è invece che la persona con diabete consumi carboidrati complessi che dovrebbero rappresentare circa il 45-60% delle calorie giornaliere totali. Meglio prediligere gli amidi ricchi di fibre, come pane e pasta integrali o legumi”.
Solo le persone anziane possono sviluppare il diabete: falso. “Il diabete di tipo 1 si sviluppa più frequentemente nei giovani (0-18 anni), ma può presentarsi in qualsiasi età. Il diabete di tipo 2 è sì correlato all’età e la sua prevalenza aumenta con l’aumentare dell’età tanto che in passato era denominato ‘diabete del’anziano’. In realtà con l’aumento importante del sovrappeso e dell’obesità nell’età giovanili, in particolare negli adolescenti – evidenzia Candido – il diabete di tipo 2 sta iniziando a comparire in età sempre più precoci”.
L’insulina viene usata solo per chi ha il diabete grave: falso. “L’insulina rappresenta la cura indispensabile per il diabete di tipo 1 fin dall’inizio. Nel diabete di tipo 2 si utilizzano altre terapie non insuliniche per cui la somministrazione di insulina viene il più possibile procrastinata in questa forma di diabete. Tuttavia ci possono essere diversi momenti nella storia di una persona con diabete di tipo 2 nelle quali l’insulina risulta utile come quando ci si trova di fronte a uno scompenso metabolico, durante un ricovero ospedaliero, in presenza di una malattia acuta od in occasione di interventi chirurgici. Affidarsi ai centri di diabetologia, per sapere se e quando iniziare le cure con l’insulina, è il consiglio più sicuro”.
Chi ha il diabete non può mangiare frutta, ad eccezione della mela verde: falso. “La frutta dovrebbe essere consumata con regolarità anche dalle persone con diabete. Sono indicate due porzioni di frutta al giorno, se è possibile lontano dai pasti. Occorre sfatare finalmente il ‘falso mito’ secondo cui chi ha il diabete dovrebbe mangiare solo mele verdi – afferma Candido – Chi ha il diabete può mangiare tutti i tipi di frutta variando le porzioni a seconda del tipo e del suo contenuto zuccherino. E’ suggerito solo limitare il consumo di alcune varietà come banane, fichi, uva, cachi e castagne che a parità di peso hanno un maggior contenuto di zucchero”.
Le persone con diabete di tipo 1 possono fare a meno dell’insulina: falso. “L’insulina è assolutamente necessaria per chi non riesce più a produrre questo ormone come è il caso delle persone con diabete di tipo 1. La sospensione della somministrazione di insulina ai malati di diabete di tipo 1 può portare al coma e alla morte. Questo falso mito è legato anche al bisogno dilagante di credere nelle terapie tutte naturali. E’ molto pericoloso – avverte – perché il desiderio di liberarsi dalle iniezioni di insulina è sempre forte nei malati di diabete. Purtroppo, però, rappresenta un’illusione con alto rischio di mortalità”.
Avere il diabete gestazionale significa poi averlo per sempre: falso. “Il diabete gestazionale è un aumento della glicemia che si verifica nel secondo o terzo trimestre di gravidanza in donne a rischio e che riconosce un meccanismo causale simile a quello del diabete di tipo 2 essendo legato alla resistenza insulinica. Questa forma di diabete si risolve con il parto, ma le donne che hanno avuto un diabete gestazionale restano a rischio molto elevato di sviluppare un diabete di tipo 2 negli anni se non seguono una alimentazione equilibrata, non svolgono attività fisica e non tengono sotto controllo il peso corporeo”.
Chi ha il diabete deve stare sempre a dieta: falso. “Chi soffre di questa malattia non deve mangiare dei ‘cibi speciali’, ma deve seguire una alimentazione equilibrata – precisa – come tutte le persone dovrebbero fare per mantenersi in salute. Per alimentazione equilibrata si intende ridurre al minimo gli zuccheri semplici (i dolci e le bevande zuccherate), prediligendo i carboidrati complessi (amidi ricchi di fibre, come pane e pasta integrali, cereali e legumi). Un’alimentazione povera di grassi animali e ricca di frutta e verdure”.
Chi ha il diabete di tipo 1 non può fare sport: falso. “L’attività fisica è un ottimo strumento di prevenzione e cura del diabete. Anche nel tipo 1 è fortemente consigliata non solo come strumento di miglioramento dell’andamento glicemico, ma anche di socializzazione e miglioramento della qualità di vita. La persona con diabete di tipo 1 deve solo essere educata e formata alla gestione della terapia insulinica e dei carboidrati in corso di attività fisica – chiosa Candido – per evitare l’ipoglicemia”.
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