Di padre in figlia è la nuova serie Rai che è andata in onda dal 18 Aprile 2017. Era stata presentata al fiction fest di Roma nel 2016 e subito aveva riscosso un grande successo. Già dalla prima puntata, che è durata circa 90 minuti, lo share è schizzato alle stelle, superando i sei milioni di telespettatori.
La trama non solo è risultata molto gradita al pubblico ma si è rivelata anche avvincente e ben sviluppata. La storia incomincia tra gli anni 50-60, quindi nel dopoguerra, e descrive poi gli avvenimenti successivi. Protagonista è la famiglia Franza il cui fulcro è il padre Giovanni che decide di tornare a Bassano, sua cittadina d’origine che è stato costretto ad abbandonare per emigrare in Brasile in cerca di fortuna, e di dedicarsi alla produzione della grappa. Giovanni però non è sicuramente un buon padre, infatti maltratta e sottovaluta le sue tre figlie femmine, Maria Teresa, Elena e Sofia, mentre concederà tutto il suo amore e il suo tempo al maschio, Antonio. Con la moglie poi non si comporta meglio, anzi la tradisce ripetutamente e si disinteressa completamente di ciò che pensa o vuole, ritenendola, in quanto donna, semplicemente un tramite per ottenere un successore che prenda il suo posto nell’azienda.
Proprio il suo comportamento sconsiderato e violento spingerà la primogenita, Maria Teresa, ad andare a studiare a Padova dove, nonostante la sfiducia del padre che la riteneva capace unicamente di fare la maestra, conseguirà la laurea in chimica. Elena, la seconda figlia, invece rimarrà incinta a soli sedici anni e sarà costretta a sposare un uomo che non ama realmente, Filippo, e a privarsi così delle spensieratezze dell’adolescenza essendo catapultata troppo in fretta nel mondo degli adulti. Sofia e Antonio, i gemelli, vedranno il loro stretto rapporto fraterno sbriciolarsi a causa del padre che costringerà Antonio a lavorare nell’azienda e, caricandolo di eccessiva pressione e responsabilità, lo porterà all’esaurimento nervoso che lo spingerà a scelte sbagliate e a eccessi. La moglie, Franca, soffrirà terribilmente per la convivenza con il marito che più volte la maltratterà e non le permetterà di prendere decisioni. La sua unica fonte di gioia è l’amante, Jorge, che giunge dal Brasile, con il quale era cresciuta e di cui era ancora innamorata. Ma dovrà rinunciare anche a lui per poter stare affianco ai figli e guidarli nelle difficili decisioni che la vita gli presenta.
Gli italiani sono stati affascinati e rapiti dalla realtà che riporta la serie. A molti sembra assurdo che le donne fosse costrette a sottostare alla volontà degli uomini o che fossero derise se volevano intraprendere studi differenti da quelli per diventare maestre. Oggigiorno queste condizioni risulterebbero appunto ridicole e totalmente sessiste e inique, ma non bisogna dimenticare che pochi anni queste stesse restrizioni erano tollerate e ritenute normali.
In “Di padre in figlia” ci sono importanti riferimenti ad avvenimenti che cambiarono per sempre la storia d’Italia. Ad esempio si affronta l’approvazione del divorzio risalente al 1970 dal punto di vista delle persone che abitano a Basano. Addirittura nessuna delle donne, in un’intervista girata nel paesino, riuscì ad ammettere davanti alle telecamere e soprattutto davanti al marito che il divorzio era giusto e che molte di loro lo avrebbero volentieri fatto. Un altro importante momento è quello delle lotte studentesche alle quali partecipa Maria Teresa e per questo viene anche arrestata. Ancora poi è affrontata la questione del contrabbando e dell’evasione fiscale di cui è protagonista Antonio.
Ma la serie trasmette anche un messaggio di conquista e parità sociale che sarà raggiunta solamente con l’ultima puntata in cui finalmente il padre capirà i suoi errori. In particolar modo la figura della primogenita rappresenta l’evoluzione della donna: decide di lasciare il suo paesino, di laurearsi, di vivere con un gruppo di femministe convinte e di andare a lavorare dal concorrente del padre per potersi affermare da sola.