Il Teatro comunale San Teodoro di Cantù presetna Designing Africa, mostra personale della giovane designer e artista Carlotta Modica Amore (Mariano Comense, 1991), a cura di Elisa Fusi.
Tale esposizione nasce dalla collaborazione tra due realtà del territorio comasco: il teatro San Teodoro di Cantù, dal 2014 luogo di ricerca ed esposizione, e l’associazione A.c.g. – Azione Coinvolgimento Giovani di Mariano Comense (Co), attiva dal 2013 sul fronte della promozione dei giovani artisti con la fiera Arte in Villa e dal 2016 con l’assegnazione del Premio Arte in Villa all’artista più meritevole.
Vinto per l’edizione 2016 da Carlotta Modica Amore, i due enti promuovono insieme la conoscenza più approfondita del lavoro dell’artista grazie a questa esposizione ospitata negli spazi del teatro canturino.
In mostra una selezione di sei installazioni di design pensate e realizzate dall’artista: tre lampade da terra che raffigurano figure totemiche africane, due arazzi di tessuto e vetro e Woodoo Mask, una singolare maschera tribale realizzata trasformando la tradizionale destinazione d’uso di uno sgabello in plastica in un supporto artistico, decorato con corde e piume.
Quello di Carlotta Modica Amore è un design che non si limita a creare solamente degli oggetti d’arte ma si identifica con un’attitudine, un modo singolare di approcciare la creazione e il progetto. L’artista costruisce infatti un’estetica, una narrazione che in questa mostra pone le basi nell’intreccio di differenti passioni: la storia e l’evoluzione del design, il tema del viaggio, la cultura africana, l’antropologia, il tema del riuso.
Designing Africa è, infatti, un approccio antropologico alla cultura artistica, decorativa e iconografica africana, che non si limita alla riproposizione di uno stilema ma rielabora e filtra le influenze ricercate e ricevute.
Un lavoro che gioca sulla linea di confine tra arte e design senza mai pienamente corrispondere a una delle due discipline ma prendendo dalla prima uno spirito eversivo e critico e dalla seconda la possibile funzionalità dell’oggetto (vedi le lampade).
Così le opere esposte si caratterizzano per una lavorazione artigianale che diviene gioco e sfida con i materiali più disparati, dalla lana al cotone, dal vetroalla corda da arrampicata, offrendo invece alla vista una vocazione tattile che alterna parti ruvide ad altre più morbide, e una colorata e vibrante presenza totemica.
Al recupero dell’artigianalità si associa anche il recupero degli scarti e il riuso di materiali non convenzionali.Woodoo Mask, come si diceva sopra, nasce dal rovesciamento fisico (ma anche concettuale) di uno sgabello per bambini che, impreziosito nel trattamento e alleggerito nelle forme, si trasforma in una grande maschera i cui occhi e bocca nascono da una trama colorata che si avvolge intorno alle gambe della seduta.