Deragliamento treno alta velocità a Roma: un episodio che fortunatamente non ha provocato morti né feriti ma che non ha mancato di far sentire le conseguenze ai viaggiatori per giorni. Secondo i rilievi l’incidente sarebbe stato causato da un guasto allo scambio dei binari. Un guasto che gli operai hanno riparato in tempi brevi, ha portato quattro giorni di pesanti disagi a viaggiatori e pendolari.
Il deragliamento del treno alta velocità a Roma
Venerdì 3 giugno, intorno alle ore 14, un treno alta velocità Frecciarossa di Trenitalia è deragliato nei pressi della stazione di Roma Prenestina. Era partito da Torino diretto a Napoli e non appena ha superato la stazione di Roma Termini, nella galleria della Serenissima, la coda è deragliata. La locomotiva posteriore è uscita dai binari. La velocità al momento dell’incidente era di 80 chilometri orari, quindi abbastanza contenuta considerando che lontano dalle stazioni può raggiungere i 300 chilometri orari. I macchinisti hanno frenato bruscamente e il treno si è ritrovato fermo nella galleria. Il personale di soccorso ha fatto scendere i 219 passeggeri dai convogli e guidati fino a fuori la galleria.
I disagi per i viaggiatori
Dopo l’incidente le autorità competenti hanno aperto un fascicolo e iniziato le indagini per risalire alle cause. Dai rilievi si è scoperto che il deragliamento è avvenuto per un guasto verificatosi allo scambio dei binari. Dopo il dissequestro del tratto di binari danneggiato, sono iniziati i lavori di riparazione. Una squadra di 70 tecnici di Rete ferroviaria italiana ha dovuto rinnovare un chilometro e trecento metri di binari, sostituire 400 metri di cavi tecnologici e ripristinare l’alimentazione elettrica per 150 metri di linea.
Le operazioni sono andate avanti fino al 7 giugno quando la linea è stata ripristinata. Per quattro giorni, dunque, nel pieno del ponte del 2 giugno, si sono moltiplicati i disagi per i viaggiatori. L’80% dei treni è stato cancellato e molti altri treni hanno avuto ritardi anche di 90 minuti. I treni diretti a Sud sono stati dirottati su altre tratte per Formia e Cassino con evidenti disagi per il traffico regionale.
L’alta velocità in Italia
La linea ferroviaria ad alta velocità è nata per creare una concreta alternativa al trasporto aereo sulle tratte medie. Degli oltre 17.000 kilometri di rete ferroviaria, poco più di 1.000 sono ad alta velocità. I treni della rete ad alta velocità aderiscono al sistema Ertms/Etcs che esercita un controllo costante sul treno. Un dialogo continuo tra il sistema di bordo e il sistema di controllo a terra. Il sistema, almeno il linea teorica, è meno soggetto a guasti e quando questi si verificano sono più semplici da gestire. Rete ferroviaria italiana avrebbe in cantiere l’ampliamento del sistema anche alla rete degli Intercity e dei treni regionali. Un ampliamento auspicabile che renderebbe il sistema ferroviario più equo. Al momento, il trasporto ferroviario al di fuori dell’alta velocità è tutt’altro che confortevole.