Una delegazione di parlamentari, consiglieri regionale e comunali del Movimento Cinque Stelle si è recata presso la zona Asi di Caivano, dove ha effettuato un sopralluogo ai depuratori di Caivano e Marcianise che più di una volta, dal 2009 ad oggi, si sono ritrovati al centro di emergenze ambientali.
Gare che sembrano non arrivare mai a conclusione. Commissariamento che si trascina da oltre tre anni. Impianti obsoleti, alcuni dei quali in precarie condizioni di funzionamento. Scarichi fognari abusivi sia civili che industriali lungo il canale dei Regi Lagni. Sono gli elementi che compongono il triste quadro della depurazione delle acque tra le province di Napoli e Caserta, raccolti nel corso nella visita ispettiva realizzata stamattina presso i depuratori regionali di Marcianise e Acerra. Accompagnati dal dirigente tecnico Paolo Viparelli, i consiglieri regionali del M5S Vincenzo Viglione e Maria Muscarà, l’assessore comunale Tullio Ciarlone, con i portavoce alla Camera e al Senato, Alessio Villarosa e Paola Nugnes.
L’impianto di depurazione Orta Marcianise ha più di 40 anni. Una vasca su 3 è ferma. Ci sono dei silos (ecomostri) in disuso. A novembre scorso il commissario alla depurazione Nicola Dell’Acqua se ne va ai quali erano stati affidati proprio gli impianti di depurazione di Acerra, Marcianise, Napoli Nord, Foce Regi Lagni e Cuma. Dimissioni dovute ai troppi impegni. Formalmente. In realtà ha pesato anche la mancanza di fondi. Ora la Regione Campania ha assegnato il servizio a Sma Campania, una società che dovrà essere fusa con Campania Ambiente.
“Ciò che occorre è una ricognizione completa – spiega il consigliere Viglione – dell’apparato delle strutture del ciclo integrato delle acque e della depurazione per un’effettiva ottimizzazione. I depuratori potranno anche funzionare a regime ma allo stato attuale la Regione Campania non ha un monitoraggio dettagliato degli scarichi. Se davvero vogliamo garantire un servizio e puntare all’efficientamento occorre con urgenza che la Regione Campania si attivi altrimenti puntualmente ci ritroveremo di fronte ad un’emergenza “.“Abbiamo riscontrato che alcune vasche non sono in funzione perché hanno bisogno di lavori tecnici causa guasti e questa attuale situazione non agevola un intervento immediato – spiega Maria Muscarà, consigliere regionale del M5S – c’è il serio che alla lunga venga compromesso il processo di depurazione”. “Ciò che manca è una mappatura precisa degli impianti addirittura non c’è controllo di cosa finisce nelle acque o meglio non ci sono attività per contrastare gli scarichi abusivi e illeciti”. E aggiunge: “Mi hanno segnalato che finiscono nelle acque di depurazione scarti di lavorazione di mattatoi abusivi provocando un danno alle stesse attività di depurazione“.