Colpiti 6 italiani su 100 in maggioranza donne e disoccupati mentre i politici con tutto quello che fanno non hanno il tempo di deprimersi
Â
E’ la quarta malattia nel nostro Paese, piu’ colpite le donne ma anche uomini con un basso livello di istruzione mentre i soggetti a rischio vivono nelle grandi città . Questo l’identikit della persona depressa oggi in Italia. Secondo il sistema di sorveglianza Passi coordinato dal Centro Nazionale di Epidemiologia e Promozione della Salute (CNESPS) dell’ISS,il 6% degli italiani adulti dai 18 a sotto 69 anni, riferisce i sintomi di umore depresso e/o perdita di interesse o piacere per tutte o quasi tutte le attività . Sono in maggioranza donne, ma anche uomini con un basso livello di istruzione, che vivono condizioni sociali e di salute vulnerabili. Tra queste, le persone con malattie croniche come ictus, infarto e altre patologie cardiovascolari, diabete, malattie respiratorie e del fegato, tumori. Si tratta inoltre di persone che non lavorano o che lavorano saltuariamente. Nel PASSI sono state utilizzate solo le 2 domande di screening su umore depresso e perdita di interesse considerate dalla letteratura scientifica sufficienti per individuare le persone a rischio di depressione in quanto riguardanti i sintomi essenziali dell’episodio depressivo maggiore”. Inoltre, secondo i dati, circa il 60% delle persone con questi sintomi si rivolge a professionisti o a familiari per ricevere aiuto: il 34% a un medico, il 19% ai propri familiari e il 7% sia a un medico sia ai familiari. Gli uomini riferiscono più raramente di aver chiesto aiuto (53% contro il 62% delle donne). Le conseguenze sulla qualità della vita sono scontate: meno di un terzo di chi riferisce sintomi di depressione (31%) descrive il proprio stato di salute come “buono” o “molto buono”, contro il 70% delle persone senza sintomi depressivi. Tra le persone che dichiarano sintomi di depressione, è significativamente più alta sia la media di giorni in cattiva salute fisica e mentale sia quella dei giorni con limitazioni di attività .
Se la malattia sembra avere preferenza di classi culturali e di sesso, lo stesso non si puo’ dire per quanto riguarda la distribuzione geografica. Colpisce infatti indistintamente al Sud, al Centro e al Nord senza mostrare picchi particolari.