La malattia Dengue sta mettendo in ginocchio l’Argentina. Dopo un anno difficile dal punto di vista epidemiologico, il ministero della Salute ha, infatti, deciso di diffondere l’allerta. Pur essendo conosciuta da oltre due secoli nell’intera America latina, il cambiamento climatico ha enormemente peggiorato la situazione nella zona. Vediamo all’ora cos’è questa malattia che rischia di diventare un’emergenza globale.
Cos’è la malattia Dengue
Come spiegato dall’Istituto Superiore di sanità, la Dengue è una malattia di origine virale. E’ causata da quattro virus simili tra loro: Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4. L’uomo è il principale ospite del virus eppure la trasmissione non avviene da uomo a uomo bensì da animale a uomo. Il vettore del virus, infatti, è la zanzara appartenente alla specie Aedes aegypti e raramente a quella Aedes albopictus. Il contagio avviene nel momento in cui una zanzara punge un uomo sano dopo aver già punto un uomo infetto.
Dopo 5-6 giorni dalla puntura, il soggetto contagiato sviluppa una febbre molto alta accompagnata da mal di testa acuti, dolori nella zona oculare, dolori muscolari e articolari, nausea e vomito. Talvolta possono comparire anche rash cutanei.
Non esiste una cura specifica per la Dengue. Gli unici farmaci che da usare in questi casi sono gli antipiretici per tenere sotto controllo la febbre. Gli altri sintomi si risolvono in genere nell’arco di due settimane. In alcuni casi la malattia può degenerare provocando emorragie anche gravi che possono portare al collasso o anche alla morte. Nel mese di ottobre è stato approvato dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) il vaccino TAK-003, prodotto da Takeda. E’ valido per tutti e quattro i virus della Dengue e può essere somministrato a partire dai 4 anni d’età. L’immunizzazione si ottiene dopo due somministrazioni.
Altrettanto importante è la prevenzione: cioè evitare le punture di zanzare. E’ altamente raccomandato, infatti, l’uso di repellenti per insetti, vestiti piuttosto coprenti, tende e zanzariere. A livello collettivo, sono raccomandate tutte quelle misure atte a contrastare la proliferazione delle zanzare. Dunque, condurre campagne di disinfestazione ed eliminare i ristagni d’acqua in prossimità delle abitazioni.
Cosa sta accadendo in Argentina
La Dengue è presente, da oltre due secoli, durante e subito dopo la stagione delle piogge in diversi Paesi dell’emisfero sud tra cui l’America latina. Nel 2023 è accaduto qualcosa di diverso. Per la prima volta, infatti, le infezioni di Dengue sono state registrate tutto l’anno. Non c’è stato, cioè, il tipico arresto della circolazione del virus durante i mesi freddi. Al 17 dicembre i casi di Dengue segnalati sono stati 135.676 e i morti 68. Il 93% delle infezioni erano autoctone, vale a dire che le persone contagiate non hanno viaggiato in altri Paesi considerati a rischio.
Nell’ultimo mese, inoltre, è salita ulteriormente arrivando al 98%. Nelle ultime quattro settimane, i casi registrati sono stati in media 591 a settimana mentre nelle settimane precedenti erano stati 232. Le autorità sanitarie, oltre a lanciare l’allerta epidemiologico, hanno richiesto anche un particolare impegno sulle misure preventive poiché la co-circolazione di più sierotipi può aumentare il rischio di forme gravi della malattia.
Secondo le autorità nazionali l’aumento dei casi di Dengue è da associare al fenomeno El Niño che ha portato piogge abbondanti e temperature alte e più in generale al cambiamento climatico che sta portando a un aumento delle temperature e a inondazioni ricorrenti. Condizioni, queste, che favoriscono la proliferazione delle zanzare.
La Dengue, considerata endemica in 125 Paesi del mondo in Nord e Sud America, Africa, Asia, Oceania e Caraibi è la malattia virale a più rapida diffusione. L’Organizzazione mondiale della sanità l’ha inserita tra le 10 minacce alla salute globale.
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