Si chiama SMAT e sarà realizzato a Collegno, il primo impianto Europeo per produrre energia derivante dall’acqua, questo, oltre a un modo tutto nuovo di “fare energia” rappresenterà la creazione del primo sistema al mondo alimentato da biogas derivante dalla depurazione delle acque di scarico.
Facente parte del programma Horizon 2020, il progetto è stato finanziato dall’UE per circa 4,2 milioni di euro, gode di un budget di circa 5.9 milioni di euro e prevede come partner cinque istituti di ricerca e importanti aziende europee. Nel progetto rientrano, come figure italiane, il Politecnico di Torino, con il professor Massimo Santarelli del Dipartimento di Energia e il gruppo SMAT, per la Finlandia, invece, Convion Oy, produttrice di sistemi SOFC, il centro di ricerca VIT e l’Imperial College of Science, Technology and Medicine di Londra.
DEMOSOFC è un programma davvero all’avanguardia, si pone l’obbiettivo, infatti, di anticipare i tempi in materia di realizzazione di sistemi energetici di poli-generazione. Questo, in effetti, giocherebbe contemporaneamente su diversi campi, innanzitutto, agirà sulla produzione di energia elettrica e calore, tipici dei sistemi cogenerativi, ma non solo, l’obiettivo è contemporaneamente quello di ottenere acque pulite e il rifissaggio del contenuto di carbonio del combustibile primario in forma di biomassa da riutilizzare.
Il procedimento prevede la produzione di acqua depurata attraverso la raccolta di acque di scarico e, conseguentemente, la conversione dei fanghi residui in biogas. Una volta ottenuto quest’ultimo si realizzerà la separazione dello zolfo dagli altri contenuti contaminati e si avvierà la reazione negli elettrodi di cella che permetterà la produzione dell’energia. Si parla di valori che si aggirano intorno al 50% di efficienza, numero non trascurabile, considerato che a pari condizioni di taglia una macchina termica raggiunge circa il 35% dell’efficienza.
L’impianto progettato, utilizzerà celle a combustibile ad ossidi solidi (SOFC) che possono essere alimentate a gas metano o biogas, questa tecnologia rappresenta, oggi, la più efficiente fra quelle disponibili. Con circa tre moduli di fuel cell, infatti, la struttura sarà in grado di garantire la produzione in cogenerazione di circa 175kW elettrici e 90kW termici. La produzione realizzata con queste modalità, ovviamente, garantirà, da un lato, l’ energia e dall’altro terrà sotto controllo l’inquinamento.
L’’obiettivo finale, ovviamente, è quello di portare su larga scala la tecnologia in modo da fornire un prodotto già “pronto”, tuttavia, questo non dovrebbe costituire un problema poiché, a quanto sembra, le componenti utilizzate nel processo provengono per lo più da aziende tedesche, inglesi, italiane, americane e giapponesi, ne consegue lo spiccato interesse industriale verso la questione, inoltre, l’Agenzia europea FCH-JU pone in primo piano, proprio, la cooperazione fra il mondo accademico e l’industria.
Impianti simili a quello progettato per Collegno sono presenti in California ma sono per lo più alimentati a metano e non a biogas, ottenuto dalle trattamento delle acque e attualmente considerato uno scarto degli impianti a metano. Per queste caratteristiche che lo rendono profondamente ecologico DEMOSOFC rappresenta un progetto strategico per l’Europa non trascurando i profitti auspicabili dall’unione del settore scientifico e industriale in materia.