Lo scorso 28 maggio il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge che istituisce la governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza e le prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di snellimento delle procedure. Analizziamo punto per punto il contenuto del decreto semplificazioni 2021 (il nome col quale è meglio conosciuto il decreto legge appena approvato) indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi fissati dal PNRR e scopriamo cosa cambia.
La governance
Prima di tutto, il decreto semplificazioni stabilisce che la governance, cioè il sistema di regole e procedure che riguardano il PNRR, sia articolato su più livelli:
- Cabina di regia: rappresenta il livello più alto che ha “poteri di indirizzo, impulso e coordinamento generale” del PNRR. E’ presieduta dal Presidente del Consiglio e dai ministri e sottosegretari competenti nelle diverse tematiche affrontate dal piano. La cabina di regia si avvale della collaborazione dei Presidenti di Regione e delle Province Autonome di Trento e Bolzano nei casi in cui le tematiche da affrontare rientrano nella competenza degli enti locali. In casi specifici possono essere coinvolti anche i soggetti attuatori dei diversi interventi;
- segreteria tecnica: organo afferente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha funzioni di collegamento tra la Cabina di regia e il Parlamento. Durerà in carica fino al 31 dicembre 2026 che coincide con la data di completamento del PNRR;
- unità per la razionalizzazione e il miglioramento dell’efficacia della regolazione: ha il compito di rimuovere gli ostacoli all’attuazione del piano;
- Tavolo permanente per il partenariato economico, sociale e territoriale: è composto da rappresentanti del Governo, degli Enti locali, delle parti sociali, dell’Università e della Ricerca e ha funzione consultiva per l’attuazione del PNRR;
- Servizio centrale per il PNRR: costola del Ministero dell’Economia e Finanze punto di contatto con la Commissione europea in merito allo sviluppo del piano. Presso il MEF è attivo anche l’ufficio di monitoraggio anticorruzione.
Decreto semplificazioni 2021: le novità del contenuto
La seconda parte del decreto stabilisce i tempi per risolvere eventuali contrattempi sullo sviluppo del piano e indica le azioni necessarie per snellire le procedure e potenziare la Pubblica Amministrazione sull’avanzamento del piano:
- 30 giorni: è il tempo che avranno gli enti locali (Regioni, Comuni) per rimuovere gli ostacoli nel caso di mancato rispetto degli obblighi e delle scadenze previsti;
- 5 giorni: è il tempo massimo che il Consiglio dei Ministri dovrà impiegare per attuare le opportune determinazioni in caso di diniego o opposizione da parte dei soggetti attuatori del piano;
- 130 giorni: è il tempo massimo per la valutazione dell’impatto ambientale dei progetti che rientrano nel piano;
- 31 ottobre 2021: entro questa data i lavori si possono subappaltare per un massimo del 50% dell’importo complessivo mentre dal 1° novembre 2021 non ci saranno più limiti e appaltatore e subappaltatore dovranno assicurare gli stessi standard e saranno considerati entrambi responsabili in solido.
Donne e giovani
Una delle novità più interessanti è che, nell’accettazione delle domande, saranno avvantaggiate le aziende che assumono donne e giovani al di sotto dei 35 anni, che adottano gli strumenti per la conciliazione vita-lavoro e che negli ultimi tre anni hanno promosso le pari opportunità, sia come equa presenza dei due generi, sia come parità salariale. Per partecipare alle gare, inoltre, bisognerà impegnarsi a presentare la rendicontazione non finanziaria sulla sostenibilità sociale e ambientale dei processi produttivi. L’uso delle piattaforme digitali dell’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) garantirà la totale trasparenza di tutte le fasi dei progetti.