La Cnesc si associa all’allarme lanciato dalla Portavoce del Forum del Terzo Settore sul rischio che nel Decreto Rilancio non siano confermati gli impegni presi dal Governo per la coesione sociale e la valorizzazione dell’impegno dei giovani attraverso il sostegno alle organizzazioni del Terzo Settore e al Servizio Civile Universale.
Gli impegni del Decreto Rilancio per il Terzo Settore
Infatti il potenziamento del Servizio Civile Universale – cui fa esplicito riferimento il testo con cui il Governo si è presentato agli Stati Generali – e che ha visto il sostegno di tante componenti sociali, della Commissione Colao, l’appello della Rappresentanza degli operatori volontari che ha mobilitato centinaia di associazioni e persone è al momento fermo ai 20 milioni aggiuntivi ai 193 già disponibili, ben lontani dai 300 milioni necessari per quel contingente annuo di almeno 50.000 posizioni indicato dal Ministro Spadafora. Dalla cifra assolutamente insufficiente ad avvio discussione del decreto all’emendamento – imperfetto ma perfettibile – segnalato e poi ritirato, alle residue speranze poste in subemendamenti accantonati.
Questo il quadro desolante che si presenta. Che dire agli 84.000 giovani che hanno presentato domanda di partecipazione al SCU nel 2019? Che dire alle organizzazioni di Terzo Settore e enti pubblici che hanno depositato a fine maggio programmi e progetti per 63.000 posti? Perché paventare crisi sociali quando, in tempo utile, non si fanno le scelte che concorrono a prevenirle, rafforzando le reti sociali che si sono dimostrate essenziali in tutti questi anni? La Cnesc chiede al Governo e alla Camera dei Deputati di stanziare con il Decreto Rilancio i fondi necessari a far vivere, attraverso l’azione delle organizzazioni accreditate, un anno di impegno civico, di crescita personale e di sostegno alle comunità a 50.000 giovani.